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Fenucci: “Con Sinisa non c’era nulla da decidere, solo da condividere il progetto futuro. Vogliamo crescere e farlo attraverso i giovani”

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Questo pomeriggio nella sede della Regione Emilia-Romagna, al termine della cerimonia di consegna del Premio Bulgarelli 2022 (tra i vincitori Sandro Tonali, Giacomo Raspadori e Stefano Pioli), Claudio Fenucci ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti, toccando i principali temi d’attualità in casa rossoblù a partire dalla conferma di Sinisa Mihajlovic in panchina. Ecco le parole dell’amministratore delegato del Bologna:

Mihajlovic confermato – «Sono cose che non si decidono in una cena, avevamo già parlato con l’allenatore e ieri abbiamo fatto una seconda riunione con lui. Insieme al presidente abbiamo voluto valutare l’andamento dell’annata sportiva, sia le cose buone che i risultati inferiori alle aspettative ottenuti in alcune partite, e condividere il progetto futuro. Il mister era molto convinto di andare avanti su questa strada e quindi non c’era nulla da decidere, solo da chiarire in che modo proseguire, soprattutto sul piano della condivisione progettuale».

Che Bologna sarà – «La volontà comune è di avere un Bologna sempre più competitivo con alla base una filosofia di sviluppo sportivo dei giovani, per migliorarli e di conseguenza far crescere la competitività della squadra».

Aspetti da migliorare – «Tutti dobbiamo migliorare, in primis portando qui ragazzi sempre più forti e che possano poi crescere, dato che il Bologna ha difficoltà a comprare giovani già formati e strutturati. Quindi serve il contributo sia dell’allenatore che dello staff tecnico, che anche quest’anno ha svolto un grande lavoro in assenza del mister, e colgo l’occasione per ringraziarli pubblicamente. Servirà soprattutto più continuità durante il campionato per ottenere risultati migliori, al dì là di alcune ragioni oggettive che hanno compromesso l’attività della squadra, come il COVID».

Nessuno sarà svenduto – «La filosofia del Bologna non è quella di far partire i giovani, bensì di farli crescere per essere competitivi. Siamo un club con una situazione finanziaria invidiabile e una proprietà solidissima, dunque non abbiamo nessuna necessità di vendere i calciatori: quando si presentano situazioni che sembrano particolari lo facciamo, ma la volontà è di crescere sotto il profilo sportivo e l’abbiamo dimostrato negli ultimi anni effettuando pochissime cessioni, l’anno scorso solo una e cioè Tomiyasu. In estate vedremo quali scenari si creeranno sul mercato, ma appunto vogliamo migliorare e dare soddisfazioni sempre crescenti ai nostri tifosi: quest’anno ce ne siamo tolta qualcuna contro squadre che lottavano per lo scudetto, speriamo di riuscirci ancora di più in futuro».

Obiettivi non raggiunti – «Il presidente aveva fissato degli obiettivi in linea con l’investimento fatto negli ultimi due anni, un investimento importante un po’ per le conseguenze del COVID e un po’ per le scelte fatte in sede di mercato che limitavano le cessioni dei calciatori. Sono stati anni difficili non solo per il Bologna ma pure per gli altri club, perché se guardate la situazione del calcio italiano è la fotografia impietosa di uno stato di crisi, vista anche la caduta del valore dei trasferimenti dei calciatori. La proprietà, comunque, aveva posto degli obiettivi che non sono stati raggiunti, quindi ci ha chiesto in che modo arrivarci, tramite un esborso ma mantenendo il budget in linea con le previsioni fatte in passato».

Foto: bolognafc.it