10/06/2025
Simone Minghinelli
News, OneFootball

Italia, scialbo 2-0 alla Moldovia per salutare Spalletti. Orsolini nota lieta: “Peccato non aver segnato di più, ora pensiamo al futuro”

Tempo di Lettura: 2 minuti

Dopo il pesante k.o. rimediato venerdì scorso in Norvegia, questa sera a Reggio Emilia l’Italia dell’ormai ex c.t Luciano Spalletti ha fatto il minimo indispensabile e battuto 2-0 la Moldavia nel secondo match del gruppo I di qualificazione ai prossimi Mondiali: a segno Raspadori al 40′ e Cambiaso al 50′. Prestazione insufficiente, quella degli azzurri, coi modesti ma volitivi avversari che si sono visti annullare per fuorigioco un gol al 9′ (incornata di Nicolaescu su bel cross di Reabciuk, vecchio obiettivo rossoblù) e hanno sprecato altre occasioni, soprattutto nella ripresa.

Tra i pochissimi a salvarsi, oltre ai due marcatori, Riccardo Orsolini, inserito subito dopo l’intervallo: l’attaccante del Bologna ha propiziato la rete del raddoppio tramite un pregevole spunto sulla fascia destra, rendendosi poi pericoloso fra cross tagliati per i compagni, una spettacolare rovesciata mancata di poco e una botta da posizione defilata respinta dal portiere Avram all’88’.

Intervistato in mixed zone dalla Rai, l’attaccante ha quindi analizzato la gara e il complicato momento della nostra Nazionale: «Sono entrato cercando di portare un po’ di pressione e alzare la nostra linea d’attacco. Alla fine abbiamo rischiato qualcosa, e su questi dettagli bisogna lavorare perché contro squadre più attrezzare vieni punito. Dopo la disfatta di Oslo – ha proseguito ‘Orso’ – bisognava vincere per riaccendere un po’ la speranza, poi la situazione del mister ha destabilizzato tutto l’ambiente: volevamo salutarlo con tre punti, dispiace però non aver ottenuto un risultato più largo. La notizia del suo esonero, a nemmeno quarantott’ore di distanza dalla partita, ci ha lasciato basiti, ma siamo professionisti e dobbiamo cercare di rappresentare il nostro Paese in qualsiasi condizione. Quando le cose non vanno bene – ha concluso il classe 1997 – l’allenatore è sempre uno dei primi a pagare, ma un esonero rappresenta una sconfitta per tutti. Ora si può solo pensare al futuro: siamo una Nazionale storicamente abituata a vincere e a fare bene, dobbiamo ripartire ma non sta a me dire da cosa».

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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