Italiano: “Il Premio Bulgarelli un onore, ringrazio tutto il Bologna e i tifosi: abbiamo fatto qualcosa di grandioso che rimarrà nella storia”
Questa mattina in Salaborsa il tecnico rossoblù Vincenzo Italiano, che ha condotto il Bologna alla conquista della sua terza Coppa Italia (primo trofeo di alto livello dopo 51 anni), ha ricevuto il prestigioso Premio Bulgarelli Number 8 come miglior allenatore della stagione 2024-2025. Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate dal mister tra palco, microfoni e taccuini.
La sconfitta va, la gloria resta – «La vittoria della Coppa Italia ha generato una gioia enorme e si è visto anche ieri, in pratica ho fatto la formazione annusando i ragazzi per capire chi aveva meno champagne addosso (ride, ndr). Abbiamo perso e non fa mai piacere, però amen. L’aver disputato una grande finale e alzato un trofeo, l’aver portato a Roma trentamila bolognesi per poi vederli piangere e festeggiare, sono cose che mi mettono i brividi: abbiamo fatto qualcosa di grandioso che rimarrà nella storia del club e rende orgogliosi tutti noi, dalla società alla gente di Bologna».
Mille domande sul futuro – «Almeno oggi non parliamo di queste cose qua, pensiamo a gioire e basta. Anche perché con la società c’è un rapporto fantastico, ci eravamo incontrati un po’ di tempo fa rimanendo d’accordo che a bocce ferme ci saremmo seduti di nuovo e avremmo discusso del futuro: con calma e con la massima serenità lo faremo».
Nel nome di Giacomo – «Sono onorato di ricevere un premio così prestigioso e importante, con sopra il nome di Bulgarelli: una bandiera, un simbolo, un campione a cui è anche dedicata la nostra curva. Lui è stato un grandissimo centrocampista e anch’io giocavo a centrocampo, dunque per me è una soddisfazione doppia».
Gli eroi del 2025 – «Nella mia prima conferenza stampa qui avevo parlato di come avrei potuto fare per rivedere una piazza piena come quella che festeggiava la Champions, e con la società ci eravamo detti che grazie alla Coppa Italia avremmo potuto riuscirci. E ce l’abbiamo fatta, siamo rimasti nella storia: questa coppa resterà nei ricordi di tutti, dai tifosi veterani ai più giovani, e le emozioni provate sono state davvero appaganti. Ringrazio la società e tutte le persone che nel club lavorando dietro le quinte: siamo felicissimi e il merito di questo successo è di tutti».
Simbiosi rossoblù – «Non avevo mai visto un popolo gioire dopo un’eliminazione matematica, è stato fantastico ammirare i caroselli dei tifosi dopo la prima vittoria in Champions sul Borussia Dortmund. Anche quella sera, secondo me, abbiamo vinto una finale. Quanto a me posso dire che le sconfitte fanno riflettere e crescere: le tre precedenti in altrettante finali mi avevano fatto male, così ai ragazzi ho detto: “Fatelo per la gente, io so come si soffre dopo aver perso: dobbiamo sputare sangue per loro”. Poi sul campo abbiamo dato tutti il massimo e oggi io sono qui a ringraziarvi per questo premio, veramente prestigioso, che mi inorgoglisce».
Foto: bolognafc.it