Malesani:

Malesani: “Una grande emozione tornare a Bologna. La società fa bene a puntare sui giovani, auguro il meglio al club e a Mihajlovic”

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Nel pomeriggio di oggi Alberto Malesani, mister del Bologna nella travagliata e per certi versi incredibile stagione 2010-2011, ha incontrato tutti gli staff tecnici del BFC a Casteldebole, visitando anche l’intera struttura insieme a Riccardo Bigon, Marco Di Vaio e Sinisa Mihajlovic. Infine, l’allenatore veronese è stato intervistato da Bfc Tv. Ecco le sue dichiarazioni:

Ritorno emozionante – «Ringrazio tutto il Bologna e in particolare a chi ha organizzato questo incontro, ovvero Riccardo Bigon. Ci ho messo parecchio per entrare, non mi ricordavo più la strada (sorride, ndr), ma una volta raggiunto il cancello d’ingresso è stata una grande emozione».

Stagione unica nel suo genere – «La stagione a Bologna è stata una delle migliori nella mia carriera: in rosa c’erano giocatori straordinari, tra cui Marco (Di Vaio, ndr) che ho salutato poco fa. Siamo riusciti a mantenere il gruppo compatto e, nonostante una situazione molto difficile, abbiamo raggiunto un grande risultato, battendo anche la Juve a Torino e divertendoci sul campo».

Affetto da lontano – «Ho sentito Di Vaio qualche volta, ma in generale non tengo molto i rapporti coi miei giocatori, sono fatto così. Però da lontano, in silenzio, li seguo sempre con grande piacere».

Cibo vs vino – «Bologna è una bellissima città, e ho avuto modo di scoprire anche le colline, che sono stupende. Visto anche il lavoro che sto facendo adesso, ho una cantina, posso dire che il mangiare qui è eccezionale ma magari nel vino noi veronesi diamo ancora filo da torcere ai bolognesi (sorride, ndr)».

Plauso a Sinisa – «Mihajlovic è una persona eccezionale e un bravissimo allenatore, dopo quello che ha dovuto superare merita ogni fortuna. Con la squadra sta facendo un ottimo lavoro, auguro a lui e al Bologna tutto il bene possibile».

Saputo, la strada giusta – «Il Bologna ha alle spalle una società solida che però, a mio modo di vedere giustamente, non vuole esagerare e fare il passo più lungo della gamba: lo capisco, specie in un momento difficile come questo, dove anche l’azienda-calcio è in sofferenza. Meglio avere una squadra di giovani ma con prospettive di miglioramento piuttosto che spendere tanto per campioni affermati: se poi le cose non vanno bene, ci si ritrova coi bilanci in rosso e lì diventa dura…».