Medel:

Medel: “Voglio restare un altro anno a Bologna, ne sto parlando col club. Se un domani tornerò in Sudamerica, sarà all’Universidad Católica”

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Nella giornata di ieri Gary Medel, in collegamento da Bologna, è stato ospite della trasmissione ESPN FShow Chile, e ha rilasciato una lunga intervista in cui ha toccato diversi argomenti spaziando tra passato, presente e futuro. Ecco tutte le dichiarazioni del leader difensivo rossoblù nonché simbolo della Nazionale cilena:

In odor di rinnovo – «Voglio continuare a giocare in Europa. Qualche tempo fa era uscita la notizia che a giugno sarei tornato all’Universidad Católica, ma non era vero. Adesso sto parlando col Bologna del mio contratto, credo si vada verso un accordo e che potrò rinnovare per almeno un altro anno».

Universidad Católica nel cuore – «Se un domani farò ritorno in Sudamerica, sarà all’Universidad Católica, non voglio andare da nessun’altra parte: ci terrei ad offrire al club un contributo importante e a disputare la Libertadores. Punto a giocare un altro anno qui in Europa e poi probabilmente tornerò all’UC, ne ho già parlato anche col presidente (Juan Tagle, ndr)».

A Boca asciutta – «Negli anni precedenti avevo parlato con Román (Riquelme, ndr) per valutare un ritorno al Boca Juniors, poi abbiamo preso atto che non era il momento giusto: preferivo andare avanti a competere in Europa. Ora non è più una possibilità: ripeto, se rientrerò in Sudamerica sarà solo per Universidad Católica».

Una ‘vecchia’ conoscenza – «Adesso l’Universidad è un po’ in crisi, ma penso sia normale dopo un periodo pieno di successi. Di recente mi ha stupito il fatto che nessuno della società mi abbia chiamato per chiedere referenze su Nehuén Paz, quando sapevano che ho giocato con lui per due stagioni».

Sempre grato al ‘Loco’ – «Bielsa mi ha aiutato molto e penso che sia il numero uno tra gli allenatori che ho avuto in carriera».

Un piccolo gigante – «Non mi ritengo uno dei migliori difensori centrali della storia della Nazionale cilena, ma certamente fa piacere sentirsi dire certe cose».

Alle origini dell’arretramento – «Rueda (c.t. del Cile dal 2018 al 2020, ndr) dichiarò che voleva dei difensori centrali alti. Quando ci parlai gli dissi che mi sarebbe comunque piaciuto ricoprire quel ruolo, lui mi diede fiducia e da lì in poi ho sempre giocato in quella posizione nella Roja».

Fiducia nei propri mezzi – «Anche al Besiktas dissi chiaramente che avrei voluto giocare da difensore centrale, ma mi risposero che era impossibile a causa della mia altezza… Quando però capirono che per me non era un problema affrontare avversari più alti, mi accontentarono e non rimasero mai delusi».

Niente Mondiali, come nel 2018 – «Sia Rueda che Lasarte non si sono adattati ai calciatori che avevano a disposizione: un po’ premevamo, un po’ ci difendevamo, non abbiamo mai avuto una chiara idea di gioco… E nel contempo la Federazione non aveva un progetto, eravamo sempre gli stessi: lo abbiamo detto ai dirigenti, a tutti quanti, ma in tal senso non ci sono mai venuti incontro. Se non altro durante il periodo con Lasarte, è stata sistemata la questione tra Arturo (Vidal, ndr) e Claudio (Bravo, ndr), una cosa molto positiva per il gruppo».

Verso un nuovo ciclo – «Il nuovo c.t. non dovrà legarsi a nessuno, ma semplicemente convocare chi è più in forma. Riguardo a me, non abbandonerò mai il mio posto in Nazionale, perché mi ci è voluta un’eternità per prendermelo: andrò avanti finché non arriverà un giocatore migliore di me e sentirò che me lo ha portato via».

Ripartire da bomber Brereton – «Il percorso di Ben è un miracolo, è diventato un giocatore fantastico e credo sia destinato ad un top club europeo. Il suo ingresso in Nazionale ci è stato di grande aiuto, ci ha rivitalizzato».

Ricordi preziosi – «Delle due Copa América che abbiamo vinto, quella che mi è piaciuta di più è stata senza dubbio la prima (nel 2015 proprio in Cile, battendo in finale l’Argentina ai rigori, ndr)».

Bologna, da esubero a leader – «L’anno scorso ho vissuto una stagione davvero di m…a con ben quattro infortuni, è stato un periodo difficile e ho pensato di lasciare l’Europa. Poi c’è stata la possibilità di trasferirmi in Spagna (all’Elche, ndr), era tutto predisposto ma alla fine non è accaduto e sono rimasto a Bologna: il calcio è così, tutto può cambiare da un momento all’altro. Ora sto benissimo e mi sento importante, voglio restare qui a competere per un altro campionato: non sono in un club di vertice, ma ogni weekend affronto ottimi giocatori e questa per me è una grande motivazione».

Foto: Getty Images