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Moro: “Serie A campionato importante e tattico, sto imparando. Nel Bologna compagni disponibili e tutto il necessario per fare bene”

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Fra i protagonisti rossoblù intervistati durante la 64^ puntata di Bfc Week, l’appuntamento settimanale di Bfc Tv che racconta il Bologna a 360 gradi, c’è il centrocampista Nikola Moro. Il croato classe 1998, prelevato a fine mercato dalla Dinamo Mosca, ha fin qui trovato poco spazio, comparendo sul rettangolo verde solo per 45 minuti nel 2-2 strappato a La Spezia il 4 settembre. Capace di giocare da mediano, mezzala o all’occorrenza da trequartista, col nuovo tecnico Thiago Motta il numero 6 è alla ricerca di un minutaggio maggiore, a partire già dalla prossima prestigiosa sfida in casa della Juventus. Nel frattempo, si è espresso così:

Una scelta felice – «Ho cominciato a giocare a 6 anni e contemporaneamente mi allenavo a taekwondo, poi iniziando la scuola ho dovuto decidere tra i due e ho optato per il calcio. Ad essere sinceri i miei genitori volevano che proseguissi col taekwondo, ma il calcio mi piaceva di più e molti miei amici lo praticavano, quindi è stata una scelta facile».

Ambientamento rossoblù – «Qui ci sono tanti giocatori stranieri. Il primo ad aiutarmi è stato Marko, che parla la mia lingua e mi ha supportato tanto. Anche Musa, che è il mio vicino in spogliatoio, poi Lollo e gli altri ragazzi che parlano inglese, mentre io devo ancora imparare l’italiano: sono tutti molto disponibili».

Approdo in Italia – «La Serie A è uno dei principali campionati nel mondo, ci sono molti giocatori croati e tante squadre forti, e la gente ama il calcio. In questa lega il calcio è più tattico ma mi piace, sto imparando, e qui c’è tutto quello che mi serve per fare bene».

Bologna, colpo di fulmine – «La città è bellissima, mi piacciono le stradine del centro, coi bar e i locali dove bere un caffè o mangiare una pizza o un gelato, amo farci una passeggiata durante le giornate di sole».

Affetti a supporto – «Ogni settimana mi viene a trovare qualcuno: da Zagabria, dove abita la mia famiglia, sono solo quattro ore e mezzo di macchina. Anche i miei amici sono già venuti a Bologna, e la maggior parte del tempo la mia ragazza sta qui con me».

Un giovane umarell «Non credo di essere particolarmente interessante, non mi piace fare molto nel tempo libero, preferisco stare a casa a riposarmi o incontrare gli amici. Nel giorno libero non mi piace neanche visitare altre città, e questo mi crea qualche problema con la mia ragazza (sorride, ndr). Mi piace giocare a carte o fare qualche altro sport, ma senza esagerare».