Motta riceve il Premio Rocco:

Motta riceve il Premio Rocco: “Grazie al Bologna e ai miei giocatori, è merito loro se sono qui. Per il rinnovo stiamo dialogando, c’è tempo”

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Oggi pomeriggio, presso l’Auditorium di Coverciano (FI), Thiago Motta ha ricevuto il 43° Premio Nazionale Nereo Rocco, organizzato dall’US Settignanese, come personaggio emergente dello sport italiano. Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Bologna.

Riconoscimento da condividere – «Vincere un premio individuale non sarebbe possibile senza un gran lavoro di collettivo, perciò ringrazio il mio staff e tutte le persone del Bologna che lavorano per la crescita quotidiana della squadra e di conseguenza anche la mia. Ringrazio anche la Scuola Allenatori di Coverciano dove mi sono formato, e in particolare una persona come Renzo Ulivieri che è mi è stato di grande aiuto nella transizione da calciatore ad allenatore. Dulcis in fundo dico grazie ai miei calciatori, è merito loro se oggi sono qui a ricevere questo premio».

Bologna rivoluzionato – «Sul mercato abbiamo fatto un buon lavoro: non è stato semplice, ma quest’anno in particolare non lo è stato per nessuno. Tra Coppa Italia e campionato la nostra stagione è cominciata nel modo giusto, stiamo facendo bene, ma siamo solo all’inizio. Obiettivi? Difficile dire dove potrà arrivare questa squadra. Alleno un gruppo composto da tanti ragazzi giovani e di talento, adesso dovremo cercare di metterli tutti assieme per farli rendere al meglio».

Rinnovo di contratto – «Con la società stiamo dialogando, è vero, ma abbiamo tempo. Oggi la cosa che mi sta più a cuore è la partita di lunedì contro l’Hellas, visto che da quando è finito il mercato ho avuto poco tempo per lavorare con la squadra. Per fortuna adesso stanno rientrando tutti e avrò finalmente l’intera rosa a disposizione, e con tre-quattro giorni davanti la testa è solo al Verona».

Orsolini azzurro (e ancora rossoblù) – «Riccardo lo scorso anno ci è stato di grande aiuto perché ha segnato gol importanti, adesso va solo aspettato. Ha deciso di rimanere con noi rinnovando il suo contratto, ora sa di avere la responsabilità di farci arrivare a competere contro squadre importanti».

Italia ed estero – «Non ho una grandissima esperienza all’estero, ho solo allenato la seconda squadra del PSG una volta appesi gli scarpini al chiodo. Ad ogni modo, nel mondo si parla tanto di tattica e grazie alle telecamere possiamo analizzare le squadre da varie angolazioni, poi però in campo vanno sempre ventidue giocatori più il pallone. Si può creare un’organizzazione perché tutti possano esprimersi al massimo, ma la qualità del singolo rimane fondamentale. Che sia in Italia o in altri Paesi, alla fine il calcio è universale».

Foto: bolognafc.it