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Posch: “Prima di venire qui ho chiamato Arnautovic. Mihajlovic su di me ha bluffato, Motta immagine di una nuova generazione di allenatori”

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Intervistato dal portale austriaco Spox, il difensore rossoblù Stefan Posch ha raccontato i suoi primi due mesi a Bologna, iniziati da oggetto misterioso e culminati domenica scorsa con il suo primo gol italiano, dopo una serie di ottime prestazioni nel ruolo di terzino destro. Il 25enne nativo di Judenburg, prelevato il 1° settembre dall’Hoffenheim in prestito con obbligo di riscatto condizionato, ha parlato anche della squadra, passata dalla guida tecnica di Sinisa Mihajlovic a quella di Thiago Motta e ora reduce da quattro vittorie di fila tra campionato e Coppa Italia. Ecco le sue dichiarazioni:

Innamorato dell’Italia – «All’inizio è stato stressante vivere in hotel e passare un mese e mezzo con la valigia in mano, ora abito in un appartamento vicino al centro, giro a piedi e mi sento a mio agio in città. Ho visitato Firenze e Venezia, viaggiando in treno, quasi tutti qui si spostano coi mezzi pubblici e per me non è un problema usarli».

Sinisa e Marko – «Mihajlovic fece un bluff in conferenza stampa perché c’era ancora da chiudere il trasferimento. Arnautovic? Certo che l’ho chiamato prima di firmare, era importante che mi desse informazioni sul club, poi per fortuna non se n’è andato».

Obbligo di riscatto condizionato – «Era importante che cominciassi a giocare, poi vedremo man mano come andranno le cose, nel calcio non si può pianificare troppo a lungo termine».

Feeling con Thiago – «Motta è una brava persona e immagine di una nuova generazione di allenatori. Con noi è gentile e amichevole, tratta bene tutti ma ci fa anche allenare duramente. È servito tempo, ma ora stiamo andando molto bene».