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Sartori: “Nella scorsa stagione grande lavoro di tutto il Bologna. La Champions ci deve inorgoglire ma non distrarre, ora pensiamo al Como”

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Questa sera a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, Giovanni Sartori ha ricevuto il Premio Nazionale Romano Fogli – Classe e Lealtà Mondiali. Nel corso della cerimonia il responsabile dell’area tecnica del Bologna ha rilasciato alcune dichiarazioni tra passato, presente e futuro, che vi proponiamo suddivise per argomenti principali.

Meriti da condividere – «Ringrazio tutti per il premio: dietro ogni successo c’è un lavoro importante, non solo a Bologna ma ovunque. Nel club era già presente un’ottima organizzazione, noi pensiamo solo di aver dato un tocco in più: questo è il Bologna di Saputo, nel quale lavora anche Sartori. E a volte i risultati arrivano pure per via di un ottimo operato sul piano tecnico: abbiamo avuto la fortuna di trovare un grande allenatore come Thiago Motta e dei grandi giocatori. L’anno scorso è stata azzeccata tutta la campagna acquisti, trovando non solo buoni calciatori ma ragazzi moralmente sani che hanno creato un gruppo splendido. Tutto ciò ha permesso al Bologna di raggiungere un risultato straordinario, sessant’anni dopo l’ultima partecipazione all’allora Coppa dei Campioni».

Fase di transizione – «Adesso siamo ripartiti con una stagione molto dura che si svilupperà su tre competizioni: speriamo di essere all’altezza. Ci stiamo adattando alle idee del nuovo allenatore, ma come per ogni cambiamento occorre tempo: alla ripartenza del campionato dovremo farci trovare pronti».

Chievo e Atalanta nel bagaglio – «Da ogni esperienza ti porti via il lavoro svolto, creando uno storico e un background: ogni giorno cresci, ogni giorno l’emozione ti fa andare avanti. C’è sempre da migliorare e spero di farlo ancora, sia a livello personale che di squadra. Sono curioso, mi piace conoscere cose nuove e guardo sempre avanti: il passato è importantissimo, ma bisogna saper andare oltre».

Champions in vista – «In tutta sincerità sto pensando solo alla trasferta di sabato al Sinigaglia: una partita alla volta. Ho letto che per il Bologna è uno stadio tabù, non lo sapevo. Ecco un altro motivo per cui è meglio pensare prima al Como e solo dopo allo Shakhtar».

Testa sul presente – «In una stagione così difficile e impegnativa non è semplice fissare obiettivi precisi. Intanto cominciamo a giocare su tre fronti e strada facendo vedremo dove andremo a finire, magari puntando intanto ad un traguardo intermedio per fine girone d’andata. Il risultato dello scorso anno ci deve inorgoglire ma non distrarre perché ci aspettano almeno 47 partite: sarà un percorso emozionante, gratificante e impegnativo».

Foto: Getty Images (via OneFootball)