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Tra riflessioni, polemiche e contraddizioni, lo sport italiano decide il suo futuro. Serie A verso lo stop fino al 3 aprile

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Sono ore di riflessione ma anche e soprattutto di polemiche per il mondo dello sport italiano, alle prese con l’emergenza COVID-19, in particolare dopo le ulteriori misure contenitive varate dal Dpcm 8 marzo 2020. Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha indetto una riunione straordinaria per le 15 di oggi in Sala Giunta con le Federazioni degli sport professionistici (Calcio, Pallacanestro, Golf e Ciclismo) e degli sport di squadra (Baseball, Softball, Handball, Pallanuoto, Pallavolo, Rugby, Hockey Ghiaccio, Hockey Prato, Hockey a Rotelle, Football Americano, Cricket e Palla Tamburello), a cui sono state invitate anche le due Federazioni di servizi (Medici Sportivi e Cronometristi). Il numero uno della FIGC Gabriele Gravina, invece, ha convocato per le 14 di domani un Consiglio Federale straordinario in conference call a cui prenderanno parte, tra gli altri, il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino e quello dell’AIC Damiano Tommasi.
Al momento l’ipotesi più probabile è la sospensione del campionati di A, B e C almeno fino al 3 aprile, con annessa richiesta ufficiale all’UEFA di posticipare o addirittura rinviare al 2021 gli Europei, al fine di concludere regolarmente la stagione (uno scenario che potrebbe presto presentarsi anche in altre nazioni, visto il dilagare del Coronavirus). Si dovrà inoltre capire cosa accadrà alle squadre impegnate nelle coppe europee (Atalanta, Juventus e Napoli in Champions League, Inter e Roma in Europa League), che si troverebbero di fronte al paradosso di poter partecipare a tornei continentali ma non nazionali. Ancora poco tempo e sapremo se il pallone potrà continuare a rotolare, seppure dentro a stadi chiusi, o sarà costretto a fermarsi.

Foto: Getty Images