I grandi numeri 10 del Bologna da Baggio in poi

I grandi numeri 10 del Bologna da Baggio in poi

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Non è soltanto un numero, un semplice identificativo per distinguere un calciatore da un altro. Forse lo era, certo, ma poi il giocatore associato a quella maglia ha assunto una caratteristica tale da cambiare completamente il valore di tale cifra. Dal numero 10 di qualsiasi squadra ci si aspetta una tecnica sopraffina, un talento puro, l’estro del campione e la capacità di inventare giocate come nessun’altro può fare.

Ecco allora che i grandi del calcio, quelli che hanno fatto la storia di questo sport, hanno spesso indossato una maglia col 10 sulla schiena. Basti pensare ai vari Pelé, Maradona, Platini, Messi, Ronaldinho, Totti, Del Piero e tanti altri. In alcune occasioni il 10 è diventato talmente iconico per la squadra e il giocatore da trasformarsi in un fardello pesante da portare. Come la magica maglia di Diego Armando Maradona, ritirata dal Napoli per impedire ad un elemento qualsiasi di vestire i panni che furono del Pibe de Oro e avere quindi l’ardire di sostituirlo. Oppure la numero 10 della Roma che, malgrado non sia stata ufficialmente ritirata dalla società, è rimasta vacante da quando Francesco Totti ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo.

E il Bologna, in tutto questo, cosa c’entra? Lo abbiamo detto: ogni squadra ha il proprio numero 10. Può essere più o meno talentuoso, ma rimane pur sempre un giocatore simbolo, che scalda i cuori e infiamma gli animi dei tifosi. E proprio i felsinei, in epoca recente, hanno avuto alcuni degli interpreti più rappresentativi di quel numero e del calcio italiano. Senza nulla togliere a Nicola Sansone, attuale fantasista dei rossoblù, andiamo quindi a vedere quali sono stati i migliori numeri 10 del BFC da fine anni Novanta ad oggi. Ma prima, se volete puntare sulle prossime partite del Bologna, non perdetevi i pronostici Serie A di oggi.

ROBERTO BAGGIO

Il Bologna FC 1909 può vantarsi di aver fatto indossare la propria maglia al numero 10 per eccellenza del calcio italiano: Roberto Baggio. Nessun altro giocatore in Italia ha mai esaltato il pubblico come lui, considerato da molti il fantasista più talentuoso di sempre. Pallone d’Oro 1993, il ‘Divin Codino’ ha vestito la casacca rossoblù per una sola stagione, nel 1997-1998, ma ha regalato al pubblico del Dall’Ara il proprio record personale di gol, 22 in 30 partite di campionato. Grazie alle sue prestazioni il Bologna si è qualificato per la Coppa Intertoto, e Baggio ha conquistato un posto tra i convocati per il Mondiale di Francia ’98.

GIUSEPPE SIGNORI

Più bomber che fantasista, l’ex capitano della Lazio (tre volte capocannoniere della Serie A e nono marcatore di sempre nel massimo campionato italiano con 188 reti) è stato ingaggiato proprio per sostituire Baggio nell’attacco rossoblù. ‘Beppegol’ ha vestito la numero 10 per sei anni, dal 1998 al 2004, realizzando 84 gol in 176 presenze. Da Baggio ha ereditato anche la possibilità di giocare in Intertoto, vinto nell’estate 1998, trascinando poi la squadra di Carlo Mazzone fino alla semifinale di Coppa UEFA, persa per un rigore a dir poco dubbio contro il Marsiglia.

ALESSANDRO DIAMANTI

L’attuale capitano del Western United, club australiano con sede a Melbourne, ha giocato sotto le Due Torri dal 2011 al 2014. Voluto dall’allora tecnico Pierpaolo Bisoli, che lo aveva allenato a Prato, ‘Alino’ è stato acquistato il 1° agosto 2011 in comproprietà col Brescia, e nella prima stagione in Emilia ha messo a referto 7 gol e 6 assist, guadagnandosi anche un posto in Nazionale. La sua avventura coi felsinei è terminata il 1° febbraio 2014, giorno della sua cessione in Cina al Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi. A Bologna, con la maglia numero 23 (suo numero portafortuna, mentre il 10 era sulle spalle di Gaston Ramirez, altro talento che merita una citazione), un totale di 88 partite giocate e 22 reti realizzate.

SIMONE VERDI

Il classe 1992, attualmente al Verona in prestito dal Torino, ha indossato i colori rossoblù nelle stagioni 2016/17 e 2017/18, con Roberto Donadoni in panchina. Finito gradualmente fuori dalla luce dei riflettori, anche per scelte di carriera che non si sono rivelate felici, Verdi rimane uno di quei talenti che deve la sua affermazione sul palcoscenico della Serie A proprio al Bologna, che in lui ha creduto mettendolo al centro del proprio progetto tecnico. Qualità da vero 10 (a cominciare dalla capacità di calciare benissimo con entrambi i piedi) nonostante un insolito 9 sulle spalle, Simone ha ripagato la fiducia della società di Joey Saputo con 16 reti in 64 presenze e numerose prestazioni di alto livello.

Foto: bolognafc.it