A Lecce il Bologna fatica, cresce, domina, spreca e infine paga: magia di Lykogiannis, poi Piccoli fa 1-1 su rigore a tempo già scaduto

A Lecce il Bologna fatica, cresce, domina, spreca e infine paga: magia di Lykogiannis, poi Piccoli fa 1-1 su rigore a tempo già scaduto

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Per dare continuità alla vittoria sul Torino e mantenere il sesto posto, il Bologna è chiamato a migliorare il proprio rendimento in trasferta, dove finora non ha mai vinto. Due gli impegni consecutivi lontano dalle Due Torri, il primo contro un Lecce voglioso di continuare a stupire e avvicinarsi alla zona centrale della classifica. Motta, già orfano di Bonifazi, De Silvestri, El Azzouzi, Karlsson, Orsolini e Soumaoro, manda in panchina a scopo precauzionale Beukema e Zirkzee per lievi affaticamenti, e disegna un altro 4-3-3 con Lucumí al fianco di Calafiori in difesa, Aebischer in mediana e Van Hooijdonk (all’esordio da titolare in campionato) di punta, supportati sugli esterni da Ndoye e Saelemaekers. D’Aversa, privo del solo Kaba, si schiera in modo speculare affidando i compiti di regia a Ramadani, con Strefezza (preferito all’ex di turno Sansone) e Banda a sostegno del centravanti Krstovic.
I padroni di casa partono meglio e al 2′ Dorgu impegna subito Skorupski con una volée su corner di Stredezza, poi all’8′ gli ospiti rispondono con un velenoso cross basso di Ndoye smanacciato da Falcone. Attorno al quarto d’ora Oudin disegna un invitante traversone per Krstovic, che però non ci arriva in spaccata, quindi al 20′ Van Hoiijdonk ci prova col destro dal limite ma alza troppo la mira. Da quel momento in avanti i salentini iniziano a premere con più convinzione sull’acceleratore, mentre i felsinei commettono tanti errori tecnici e vanno in sofferenza: al 24′ Gonzalez scalda i guantoni di Skorupski con una botta non angolata, al 31′ ancora lo spagnolo si avventa su un cross di Banda sfruttando una dormita di Kristiansen (il peggiore insieme a Saelemaekers) ma non inquadra il bersaglio, e al 36′ lo stesso Banda chiama in causa Skorupski con una rasoiata dai venti metri. Bologna in tono minore, proprio come accaduto lunedì contro il Torino, ma quantomeno un piccolo segnale di vitalità arriva al ridosso dell’intervallo: al 40′ spunto in velocità di Ndoye e conclusione in corsa respinta da Falcone, al 45′ altro scatto bruciante dello svizzero e vistosa trattenuta di Ramadani (ammonito) per fermarlo, infine al 46′ Posch incorna a lato una punizione di Saelemaekers. E così si va al riposo sullo 0-0.
I rossoblù approcciano la ripresa in maniera diversa, e al 2′ Van Hooijdonk sfiora il palo col mancino su imbeccata di Saelemaekers. All’8′ serve un tempestivo intervento in scivolata di Baschirotto per vanificare un bello scambio tra Fabbian e Ndoye, poi al 13′ Motta decide che è ora di cambiare: fuori in un colpo solo Aebischer, Fabbian, Saelemaekers e Van Hooijdonk, dentro Freuler, Moro, Lykogiannis e Zirkzee. E sono cambi che danno quasi subito i frutti sperati perché, dopo una staffilata di poco alta di Ramadani al 18′ (favorita da una pessima uscita di Skorupski), al 23′ su punizione dal limite guadagnata da Ferguson è Lykogiannis che si prende la scena insaccando la sfera all’incrocio dei pali con una traiettoria meravigliosa. Una volta trovato il vantaggio i rossoblù si sciolgono, e al 25′ vanno ad un passo dal raddoppio ancora col greco, che raccoglie in area un super assist di Ndoye (prestazione in crescendo) ma col suo sinistro spara sui cartelloni pubblicitari. Al 31′ è invece Ferguson a divorarsi il 2-0: Falcone argina Ndoye lanciato a rete, lo scozzese arriva per primo sulla sfera ma a porta pressoché sguarnita calcia sul fondo.
Per il finale di gara entra anche Urbanski, che rileva un esausto Ndoye, e al 44′ il polacco impegna Falcone con un destro secco da posizione ravvicinata. Il quarto uomo, su segnalazione di Doveri, indica cinque minuti di recupero (uno in più del previsto per una perdita di tempo di Skorupski in fase di rinvio), che trascorrono coi ragazzi di Motta padroni della situazione e proiettati verso una vittoria tutto sommato giusta per quando visto nel secondo tempo. Il Lecce guadagna un corner al 49′, la difesa felsinea respinge l’assalto e il tempo scade, ma l’arbitro lascia giocare ancora: su un lancio lungo Dorgu rimette il pallone al centro, Calafiori sfiora con la mano il portiere Falcone (salito a saltare) e quest’ultimo crolla a terra come trafitto a morte. Inizialmente viene segnalato fuorigioco di Dorgu, che però non c’è, e allora entra in azione il VAR Nasca (uno dei peggiori in circolazione, non lo dice il sottoscritto ma la sua carriera fin qui, incluso quanto combinato insieme a Di Bello e Fourneau in Juventus-Bologna), che induce Doveri a concedere il rigore. Al 100′ Piccoli si presenta sul dischetto e realizza il definitivo 1-1, certificando al netto dell’ingenuità di Calafiori l’ennesima ingiustizia ai danni del BFC, che doveva e poteva chiudere prima la partita ma non meritava questa ennesima, atroce beffa.

LECCE-BOLOGNA 1-1

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongracic, Baschirotto, Dorgu; Gonzalez, Ramadani, Oudin (18′ st Blin); Strefezza, Krstovic (12′ st Piccoli), Banda (18′ st Sansone).
A disp.: Brancolini, Samooja, Dermaku, Gallo, Smajlovic, Venuti, Berisha, Faticanti, Listkowski, Rafia, Almqvist.
All.: D’Aversa

BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Posch, Lucumí, Calafiori, Kristiansen; Ferguson, Aebischer (13′ st Freuler), Fabbian (13′ st Moro); Ndoye (40′ st Urbanski), Van Hooijdonk (13′ st Zirkzee), Saelemaekers (13′ st Lykogiannis).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Beukema.
All.: Motta

Arbitro: Doveri di Roma
Ammoniti: 45′ pt Ramadani (L), 5′ st Saelemaekers (B), 39′ st Pongracic (L), 45′ st Sansone (L), 55′ st Calafiori (B)
Espulsi:
Marcatori: 23′ st Lykogiannis (B), 55′ st rig. Piccoli (L)
Recupero: 2′ pt, 10′ st

Simone Minghinelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)