Cagliari ancora maledetta e il Bologna conosce la prima crisi stagionale: apre Orsolini, poi Petagna e un autogol di Calafiori fanno 2-1

Cagliari ancora maledetta e il Bologna conosce la prima crisi stagionale: apre Orsolini, poi Petagna e un autogol di Calafiori fanno 2-1

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Dopo la brutta sconfitta di Udine, il beffardo pareggio interno contro il Genoa e l’immeritata eliminazione dalla Coppa Italia maturata a Firenze, il Bologna vola a Cagliari, campo tradizionalmente stregato (solo 4 vittorie nella storia della Serie A), per rialzare la testa e riprendere a marciare. Nel mirino, in attesa di Fiorentina-Udinese, c’è il quarto posto, e Motta deve provare ad afferrarlo senza Karlsson, Ndoye, Saelemaekers e Zirkzee: e allora spazio in avanti a Orsolini, Ferguson e Urbanski alle spalle di Van Hooijdonk, in un 4-2-3-1 sorretto in mediana da duo svizzero Aebischer-Freuler. Ranieri, in cerca di preziosi punti salvezza e anche lui alle prese con numerose assenze, opta invece per un 4-3-2-1 con Prati in cabina di regia, Nandez e l’ex Viola a muoversi in zona trequarti e Petagna in avanti.
I primi due squilli del match sono ad opera di Urbanski, che al 9′ e al 10′ ci prova col destro ma senza impensierire più di tanto Scuffet, quindi all’11’ Viola ci prova addirittura da centrocampo ma non inquadra il bersaglio. Al 18′ bella combinazione felsinea, con imbeccata di Ferguson, sponda di petto di Van Hooijdonk e botta a lato di Freuler, seguita al 24′ dal gol del meritato vantaggio: lancio lungo di Posch per Orsolini che prende posizione su Augello, tiene in campo il pallone in extremis e da posizione defilata scavalca Scuffet con un delizioso ‘cucchiaino’. La squadra di Thiago non si accontenta e al 30′ sfiora il raddoppio con lo stesso Orsolini, ipnotizzato da Scuffet ma pescato comunque in fuorigioco, poi però al 31′ i sardi hanno un sussulto e pareggiano: anche in questo caso si tratta di un lancio lungo, con Dossena che pesca Petagna e il numero 32 che sfrutta una scivolata di Calafiori per involarsi, dribblare un non perfetto Skorupski e depositare la sfera nel sacco. A quel punto la sfida si fa più equilibrata, e al 35′ Skorupski deve bloccare a terra una staffilata di Zappa dalla media distanza. Si va così al riposo sull’1-1, punteggio che nel complesso scontenta di più il BFC.
Il secondo tempo si apre con un velenoso tiro-cross di Orsolini smanacciato da Scuffet, ma la sensazione è che oggi ai felsinei manchi troppa qualità e imprevedibilità negli ultimi venti metri, oltre ad un po’ di gamba, per creare reali grattacapi agli avversari. Al 21′ Motta prova a modificare qualcosa inserendo Lykogiannis e Fabbian per Kristiansen ed Aebischer (in seguito entrerà anche Moro per un inesistente Van Hooijdonk), lo scenario però non cambia granché e anzi, al 24′ il Cagliari trova perfino la rete del 2-1 con uno sfortunato tocco nella propria porta di Calafiori (pomeriggio disgraziato il suo, capita anche ai migliori) su traversone basso di Wieteska. Lì, di fatto, la partita finisce, perché i rossoblù di casa sembrano in missione e quelli in trasferta non ne hanno più, e quel poco che hanno lo usano per andare sistematicamente a sbattere sul muro eretto da Ranieri. L’unica vera emozione, al di là di due colpi di testa sbilenchi di Fabbian, la regala al 37′ Freuler con una sventagliata mancina su cui Scuffet si fa trovare pronto, per il resto solo calci, palloni buttati nel mezzo alla disperata, mischie e la barba di Nandez che ne esce sempre vincitrice.
La Sardegna si conferma isola maledetta per il BFC, che perde la partita, forse il piazzamento europeo (dipenderà da Atalanta e Roma) e di certo quell’aura di magia che fino a qualche settimana fa pareva avvolgere Ferguson e compagni. Sia chiaro, essendo solo metà gennaio, con una classifica cortissima e ancora 18 gare a disposizione, tutto resta possibile e sarebbe un grave errore chinare il capo e smettere di credere ad un piazzamento di prestigio, ma organici alla mano era evidente che Motta e i suoi ragazzi stessero facendo qualcosa di molto vicino al miracoloso e difficile da portare avanti a lungo con quel genere di prestazioni e media punti. A maggior ragione quando le defezioni, peraltro mai prese ad alibi dall’allenatore, vanno a depauperare in maniera pesante il reparto offensivo, togliendo opzioni e soluzioni potenzialmente determinanti. Dopo aver parlato di Champions, ora sotto le Due Torri arriverà purtroppo un periodo di critiche, processi, sentenze e polemiche di vario genere, sperando che durante la sosta forzata il gruppo riesca ad isolarsi e a ritrovarsi, e nel contempo la società riesca a rinforzare la rosa con almeno due innesti di spessore. Perché questo era e rimane un gran Bologna, ma se si vuole davvero fronteggiare le corazzate e andare in Europa serve qualcosa in più.

CAGLIARI-BOLOGNA 2-1

CAGLIARI (4-3-2-1): Scuffet; Zappa, Wieteska, Dossena, Augello (1′ st Azzi); Sulemana, Prati, Makoumbou (48′ st Deiola); Nandez (37′ st Di Pardo), Viola (41′ st Jankto); Petagna (48′ st Pavoletti).
A disp.: Aresti, Radunovic, Capradossi, Goldaniga, Hatzidiakos, Obert, G. Pereiro, Desogus, Mutandwa, Vinciguerra.
All.: Ranieri

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lucumí, Calafiori, Kristiansen (21′ st Lykogiannis); Aebischer (21′ st Fabbian), Freuler; Orsolini, Ferguson, Urbanski; Van Hooijdonk (33′ st Moro).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Beukema, Corazza, De Silvestri.
All.: Motta

Arbitro: Manganiello di Pinerolo
Ammoniti: 3′ pt Posch (B), 47′ pt Nandez (C), 47′ pt Dossena (C), 43′ st Calafiori (B), 45′ st Wieteska (C)
Espulsi:
Marcatori: 24′ pt Orsolini (B), 31′ pt Petagna, 24′ st aut. Calafiori (C)
Recupero: 2′ pt, 6′ st

Simone Minghinelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)