Stadio Renato Dall’Ara, Bologna. Comincia la Coppa Italia 2025-2026 dei rossoblù, dopo che l’ultima edizione si era conclusa col trionfo nella finale di Roma contro il Milan. A sette mesi da quella notte magica c’è da giocare un ottavo che è anche un derby, perché l’avversario è il Parma, già battuto 3-1 a domicilio in campionato. Italiano vuole subito riprendersi dal recente scivolone casalingo con la Cremonese e nel suo consueto 4-2-3-1 conferma Ravaglia in porta, schierandogli davanti una linea composta da Holm, Heggem, Lucumí (assente Casale, appiedato dall’influenza) e Lykogiannis; a centrocampo Sulemana debutta dal primo minuto e affianca Ferguson, mentre dietro a Dallinga si dispongono Bernardeschi, Fabbian e Rowe. Cuesta risponde con l’esordio di Guaita tra i pali e il tandem Ondrejka-Benedyczak in attacco, con alle spalle una retroguardia a tre e una mediana a cinque pronte numericamente a invertirsi in fase di non possesso.
Il BFC non comincia mantenendo le promesse fatte in settimana circa la volontà di non concedere ai crociati le stesse chance regalate alla Cremonese, perché Ferguson si addormenta a centrocampo e Ondrejka si ritrova liberissimo di imbucare per Benedyczak: solo l’esito è diverso rispetto a lunedì, perché il rasoterra del gialloblù viene respinto dal piede di Ravaglia, ma per i padroni di casa è subito un bello spavento. I rossoblù non reagiscono, il Parma sembra più reattivo e non a caso al 13′ trova il vantaggio grazie ad un lancio di Lovik che infila la difesa e regala una seconda chance a Benedyczak: stavolta il polacco non sbaglia, allarga il piattone e porta in vantaggio i suoi.
Era l’episodio che serviva per suscitare nel Bologna una piccola reazione nervosa. Ferguson e compagni prendono terreno e tentano di schiacciare gli avversari nella loro metà campo, anche se l’occasione più concreta ce l’ha di nuovo Benedyczak, che da posizione più defilata ha per la terza volta la possibilità di battere a rete ma si infrange su un’altra bella parata di Ravaglia. Dopo diversi minuti decisamente dimenticabili da entrambi le parti, al 38′ Bernardeschi manda avanti un pallone alto senza grandi pretese, ma Trabucchi si fa sverniciare da Rowe e l’inglese, dopo una prima conclusione terminata sul palo, ritrova il pallone e calcia in rete il gol del pareggio, il suo primo in Italia. La frazione si conclude con un colpo di testa di Heggem che termina innocuo tra le braccia di Guaita, le squadre rientrano negli spogliatoi e certamente i ducali vanno al riposo con la consapevolezza di essere stati più fedeli al suo piano partita rispetto ai felsinei.
La ripresa comincia con una novità nell’undici di Cuesta: dentro Oristanio e fuori Ondrejka. Sul versante opposto, invece, la novità è che i padroni di casa hanno fin dall’avvio un piglio molto diverso. Innanzitutto si rende pericoloso Lucumí, che al 15′ su un calcio d’angolo ben battuto da Bernardeschi sceglie il tempo meglio di tutti e manda il pallone alto di poco con un bel colpo di testa. I gialloblù tornano a farsi vedere al 25′ con Lovik, che penetra da sinistra e arriva fino in fondo, sfoderando un diagonale che esce di pochissimo. Italiano effettua quindi i primi cambi inserendo in un colpo solo Pobega, Dominguez e Castro, e il BFC continua a cercare il bandolo della matassa ma produce solo un tiro centrale di Lykogiannis. Sul ribaltamento di fronte Lovik sfonda di nuovo facendosi beffe di Holm e va in cerca del secondo palo, ma gli esce un tiraccio.
A dieci giri di lancette dal termine Italiano sorprende tutti scegliendo come quarto e quinto cambio Odgaard e Immobile, dunque lasciando in panchina Orsolini, specialista dagli undici metri, proprio quando il match si sta avviando alla conclusione e quindi all’immediata lotteria dei rigori, come da regolamento. Al 44′, quando ormai pare tutto deciso, gli ospiti concedono una rimessa laterale avanzata ai rossoblù, Holm riceve la sfera e finalmente piazza al centro dell’area un cross perfetto su cui Castro si avventa di testa da vero bomber: 2-1 e solo il recupero a dividere il BFC dai quarti di finale. I cinque minuti supplementari scorrono con qualche affanno, perché al 47′ Hernani si avventa col tacco su un pallone a mezz’aria ma trova le mani sicure di Ravaglia.
È l’ultimo brivido. Il Bologna supera il Parma e prosegue il suo cammino in Coppa Italia grazie ad una vittoria sofferta, da squadra che sa essere anche bruttina ma spietato nelle serate in cui non riesce ad offrire il suo volto migliore. Tra le note più positive ci sono sicuramente la prestazione e il gol di Rowe e il rientro di Immobile dopo tre mesi e mezzo di assenza dai campi. Domenica alle 18 i felsinei torneranno proprio dove Ciro si era fatto male, all’Olimpico, per sfidare una Lazio in parziale ripresa dopo un avvio di stagione complicato. La ferma volontà è quella di riprendere la corsa all’Europa che lunedì ha subito una piccola battuta d’arresto: per riuscirci, però, si dovrà andare oltre al pur apprezzabile cinismo mostrato stasera.
BOLOGNA-PARMA 2-1
BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Holm, Heggem, Lucumí, Lykogiannis; Sulemana (25′ st Pobega), Ferguson; Bernardeschi (35′ st Immobile), Fabbian (35′ st Odgaard), Rowe (25′ st Dominguez); Dallinga (25′ st Castro).
A disp.: Franceschelli, Pessina, De Silvestri, Miranda, Zortea, Moro, Cambiaghi, Orsolini.
All.: Italiano
PARMA (3-5-2): Guaita; Delprato, Troilo, Trabucchi (10′ st Estevez); Britschgi, Ordoñez (41′ st Hernani), Keita, Cremaschi (41′ st Djuric), Lovik; Benedyczak (20′ st Cutrone), Ondrejka (1′ st Oristanio).
A disp.: Corvi, Rinaldi, Conde, Valenti, Valeri, Bernabé, Sorensen, Almqvist, Begic, Pellegrino.
All.: Cuesta
Arbitro: Tremolada di Monza
Ammoniti: 27′ st Cremaschi (P), 42′ st Pobega (B), 42′ st Hernani (P)
Espulsi: –
Marcatori: 13′ pt Benedyczak (P), 38′ pt Rowe (B), 44′ st Castro (B)
Recupero: 1′ pt, 5′ st
Note: 15.301 spettatori
Fabio Cassanelli
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)



