All'asta per AIL il cofanetto numero 110 della maglia verde del Bologna

Gol, emozioni e spettacolo tra Bologna e Lazio, sotto gli occhi di Mihajlovic finisce 2-2

Tempo di Lettura: 4 minuti

Più di mille persone in pellegrinaggio fino al Santuario della Madonna di San Luca per dimostrargli la propria vicinanza, quasi 23 mila tifosi allo stadio Dall’Ara per accoglierlo con un abbraccio infinito: è Bologna-Lazio, è la partita di Sinisa Mihajlovic, e lui c’è, regolarmente al suo posto in panchina, nonostante la battaglia contro la leucemia si stia facendo sempre più intensa. Mano sul cuore per il guerriero serbo, che saluta commosso entrambe le tifoserie e carica i suoi uomini, schierati secondo l’ormai consueto 4-2-3-1, con Bani al fianco del rientrante Danilo in difesa, Svanberg al posto dello squalificato Soriano sulla trequarti e Palacio di punta. Sul versante opposto Inzaghi, reduce dal successo sul Rennes in Europa League, prosegue nel solco del 3-5-2, con Lucas Leiva in cabina di regia e il tandem Correa-Immobile in attacco.
Fin dalle primissime battute si capisce che sarà una gara scoppiettante, perché già al 2’ Svanberg sfiora l’1-0 con un’incornata su cross di Palacio e all’8’ lo stesso ‘Trenza’ impegna Strakosha con un bel mancino dal limite. I biancocelesti rispondono attorno al quarto d’ora con un velenoso corner di Luis Alberto smanacciato da Skorupski e con un paio di pericolosi contropiedi, l’ultimo dei quali vanificato da una botta alle stelle di Milinkovic-Savic. Il gol è nell’aria e arriva al 21’, di marca rossoblù: splendido slalom di Orsolini sulla destra, traversone al bacio per l’accorrente Krejci e inzuccata vincente del ceco, al primo gol su azione da quando è arrivato sotto le Due Torri. Ma la gioia di Poli e compagni dura poco, visto che al 24’ una discesa perentoria di Lulic libera al tiro Immobile, glaciale nel trafiggere un non irreprensibile Skorupski.
I ritmi non accennano a calare, la Curva Andrea Costa spinge forte i suoi beniamini e al 31’ ecco il nuovo vantaggio felsineo: azione di Sansone sull’out di sinistra e appoggio per Svanberg, che dai sedici metri coglie un clamoroso palo, quindi Palacio è il più lesto di tutti ad avventarsi sul pallone e a metterlo in porta, cosa che fin qui non era mai avvenuta tra le mura amiche. Si può tirare un po’ il fiato? Neanche per sogno: al 33’ Strakosha blocca sicuro un diagonale dell’ottimo Svanberg, al 38’ né Immobile né Acerbi riescono ad avventarsi su un insidioso tracciante di Luis Alberto, mentre un minuto dopo Sansone impegna severamente Strakosha da posizione defilata e Poli va vicino al bersaglio con una bella volée da fuori. Sembra si possa comunque andare al riposo con il Bologna avanti, ma purtroppo non è così, perché al 40’ Luis Alberto duetta alla perfezione con Immobile e il cecchino di Torre Annunziata fa fuoco per il 2-2, favorito anche da una deviazione di Danilo che mette fuori causa Skorupski.
La ripresa si apre con i rossoblù determinati a mettere sotto gli avversari, e al 7’ questo predominio si traduce in un’interessante punizione guadagnata all’altezza dei venti metri: la traiettoria di Svanberg è beffarda e la sfera termina nel sacco, ma la posizione attiva di Danilo (che aveva tentato la deviazione) rende tutto vano per offside. Al 15’, poi, il già ammonito Lucas Leiva entra in ritardo su Svanberg e si guadagna la doccia anticipata, costringendo Inzaghi a togliere dal campo Immobile e Luiz Felipe per inserire Parolo e Bastos, passando al 4-4-1. Di lì a poco ancora Svanberg ha una ghiotta chance per fare male ai laziali, ma non imprime abbastanza potenza alla sua conclusione su assist di Krejci. L’eccessiva foga di andarsi a prendere l’intera posta in palio fa sbagliare qualcosa di troppo ai felsinei, che al 24’ si fanno cogliere impreparati su una ripartenza biancoceleste: Correa si lancia uno contro uno con Bani, Medel riesce a recuperare in extremis ma la sua trattenuta sull’argentino gli costa il cartellino rosso (dopo on field review dell’arbitro, che inizialmente aveva estratto il giallo).
Mihajlovic corre ai ripari facendo esordire l’olandese Schouten in luogo di un esausto Svanberg, il match resta vibrante e le occasioni fioccano da ambo le parti: al 30’ tiro-cross di Krejci su cui Orsolini non riesce ad intervenire a porta sguarnita, al 32’ gran destro dal limite di Luis Alberto che chiama Skorupski all’intervento plastico, al 39’ Correa sfrutta un clamoroso rimpallo ma tutto solo davanti al portiere polacco gli calcia addosso, infine al 40’ Palacio si vede sporcare in corner da Acerbi un colpo di testa indirizzato in rete, dopo un pregevole spunto del neo entrato Skov Olsen. Qualche altro giro di lancette e sul Dall’Ara sembrano materializzarsi i fantasmi della sfida con la Roma di due settimane fa, perché Acerbi e Palacio si invertono i ruoli e un ingenuo fallo in area dell’ex Inter sotto gli occhi di Orsato regala un rigore agli ospiti. Dal dischetto, tra i fischi e le grida del pubblico di casa, si presenta Correa, la cui sassata centrale si stampa sulla traversa.
Passato lo spavento, i rossoblù si ributtano in avanti, e in pieno recupero un ‘cioccolatino’ di Krejci (tra i migliori in assoluto) viene incornato debolmente da Skov Olsen tra le braccia di Strakosha. È l’ultima emozione di una sfida divertente e appassionante che si conclude con un 2-2 che lascia l’amaro in bocca un po’ a tutti: al Bologna, che nel complesso ha giocato meglio della Lazio ed è andato per due volte in vantaggio, ma anche alla squadra di Inzaghi, brava a saper soffrire nel momento più difficile della contesa e arrivata poi ad un passo dal colpaccio esterno. Gli applausi conclusivi sono per Sinisa, ancora una volta il vero vincitore di giornata, verosimilmente deluso per il mancato successo ma soddisfatto per la determinazione, la personalità e ‒ in svariati frangenti ‒ la qualità con cui i suoi ragazzi hanno saputo reagire alla domenica storta di Udine.

BOLOGNA-LAZIO 2-2

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Bani, Krejci; Medel, Poli; Orsolini (36’ st Skov Olsen), Svanberg (27’ st Schouten), Sansone (40’ st Santander); Palacio.
A disp.: Da Costa, Sarr, Corbo, Denswil, Mbaye, Paz, Dzemaili, Destro.
All.: Mihajlovic

LAZIO (3-5-2): Strakosha; L. Felipe (16’ st Bastos), Acerbi, Radu S.; Marusic, Milinkovic-Savic, L. Leiva, L. Alberto, Lulic (35’ st Jony); Correa, Immobile (16’ st Parolo).
A disp.: Proto, Lukaku J., Patric, Vavro, Berisha, Cataldi, Lazzari, A. Anderson, Caicedo.
All.: Inzaghi S.

Arbitro: Orsato di Schio
Ammoniti: 20’ pt L. Felipe (L), 27’ pt Krejci (B), 6’ st L. Leiva (L), 18’ st Sansone (B), 18’ st Danilo (B), 30’ st Bani (B), 34’ st Lulic (L), 43’ st Palacio (B)
Espulsi: 15’ st L. Leiva (L) per doppia ammonizione, 25’ st Medel (B)
Marcatori: 21’ pt Krejci (B), 23’, 40’ pt Immobile (L), 31’ pt Palacio (B)
Recupero: 0’ pt, 4’ st
Note: 22.052 spettatori (di cui 15.2375 abbonati), al 43’ st Correa (L) fallisce un rigore

© Riproduzione Riservata