Il Bologna ci mette tutto ciò che ha oggi, ma non è abbastanza: Milan troppo forte, al Dall'Ara 2-0 rossonero con Giroud e Pulisic

Il Bologna ci mette tutto ciò che ha oggi, ma non è abbastanza: Milan troppo forte, al Dall’Ara 2-0 rossonero con Giroud e Pulisic

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Nel ricordo di Carletto Mazzone, scomparso ieri a 86 anni, e davanti al presidente Joey Saputo, arrivato oggi in città, il Bologna inizia il proprio campionato 2023-2024 ospitando il Milan in un Dall’Ara stracolmo. Motta, al comando di un cantiere aperto e col rientrante Orsolini pronto solo per la panchina, disegna un 4-3-3 sorretto in mediana da capitan Dominguez e completato in attacco da Ndoye, all’esordio in Italia, Zirkzee, chiamato al difficile compito di non far rimpiangere Arnautovic, e Moro, esterno più di geometrie che di spinta. Pioli, ex di turno con in mano una rosa rinnovata e piena di qualità, schiera i suoi in modo speculare con Krunic in cabina di regia e la coppia Pulisic-Leao ai lati di Giroud.
I padroni di casa aggrediscono subito la gara e dopo neppure un minuto vanno vicini al vantaggio: la palla passa di piedi di Ndoye a quelli di Posch e perviene poi a Lykogiannis, che da distanza siderale coglie la traversa con una gran staffilata mancina. Gli ospiti, scampato il pericolo, entrano nel match e iniziano a fare la voce grossa, trovando il gol al 12′: la difesa rossoblù sottovaluta una traiettoria dalla destra di Pulisic e lascia sfilare la sfera, su cui si avventa Reijnders, che crossa al centro e trova il piattone vincente di Giroud. I ragazzi di Motta reagiscono subito con due tiri sul fondo firmati Ndoye e Ferguson, ma al 21′ devono inchinarsi di nuovo: percussione di Pulisic e botta a incrociare che non dà scampo a Skorupski.
Il Bologna, stordito, rischia di capitolare al 28′, quando Skorupski neutralizza da campione una splendida volée di Giroud su imbeccata di Pulisic, quindi al 34′ ancora Ferguson rialza la testa e scalda i guantoni di Maignan dai sedici metri. Il Milan però, sulle ali dell’entusiasmo, resta in pieno controllo della situazione, e al 40′ serve un tempestivo intervento in scivolata di Skorupski per fermare Theo Hernandez lanciato a rete. Nel finale di tempo Lykogiannis spreca una gustosa punizione dal limite guadagnata da Aebischer, poi però pennella un preciso traversone sulla testa di Posch ma l’austriaco colpisce in modo sbilenco. E così si va al riposo col Diavolo avanti 2-0, risultato un po’ troppo severo per quanto visto in campo.
La ripresa comincia con Orsolini al posto di Moro e i felsinei alla ricerca del gol che riaprirebbe la sfida: all’8′ ci prova il solito Ferguson, ma la mira è alta, e al 15′ Ndoye, che al termine di un bello spunto in velocità scheggia il palo esterno. La squadra di Pioli si limita a gestire il risultato, affidandosi alla velocità delle sue ali per ripartire di tanto in tanto, il BFC invece fa la partita senza però riuscire a segnare: al 16′ Zirkzee manda in porta Aebischer ma lo svizzero viene arginato da Reijnders, si defila e calcia trovando la spalla salvifica di Maignan, e al 17′ Posch non riesce ad imprimere forza ad un colpo di tacco su assist dello stesso Aebischer e favorisce la parata di Maignan. Skorupski viene chiamato in causa solo da una rasoiata velleitaria di Reijnders al 18′, il tutto mentre i due tecnici operano via via i cinque cambi a loro disposizione (in maglia rossoblù si rivede anche Van Hooijdonk).
Nella coda del match, con la Curva Andrea Costa che non smette nemmeno per un secondo di cantare, il Bologna si getta in avanti per regalare almeno una piccola gioia alla sua gente, si sbilancia e rischia di subire un ingiusto tris quando Leao sfreccia verso Skorupski e conclude sul palo. Il punteggio non cambia più e i felsinei devono arrendersi ad una sconfitta che nel complesso ci può stare, vista la forza e la qualità degli avversari, ma forse evitabile con un po’ più di attenzione e precisione. Cose che possono succedere, quando una squadra ancora incompleta e in fase di trasformazione ne affronta una più quotata che ha sì cambiato pelle ma lo ha fatto in avvio di mercato, dando al suo allenatore la possibilità di lavorare coi nuovi innesti per settimane. Serve tanta pazienza (per l’ennesima volta) e si sapeva, ma la traccia mottiana è ancora evidente ed è da lì che bisogna ripartire per andare a caccia di soddisfazioni.

BOLOGNA-MILAN 0-2

BOLOGNA (4-3-3): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumí, Lykogiannis (42′ st Corazza); Aebischer, Dominguez (22′ st El Azzouzi), Ferguson (42′ st Urbanski); Ndoye, Zirkzee (42′ st Van Hooijdonk), Moro (1′ st Orsolini).
A disp.: Bagnolini, Ravaglia, Bonifazi, De Silvestri, Sosa, Fabbian.
All.: Motta

MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria (23′ st Kalulu), Thiaw (43′ st Kjaer), Tomori, T. Hernandez; Loftus-Cheek (23′ st Pobega), Krunic, Reijnders; Pulisic (24′ st Chukwueze), Giroud (23′ st Okafor), R. Leao.
A disp.: Mirante, Sportiello, Bartesaghi, Florenzi, Romero, Zeroli, Colombo.
All.: Pioli

Arbitro: Pairetto di Nichelino
Ammoniti: 30′ pt Aebischer (B), 6′ st T. Hernandez (M), 31′ st Krunic (M), 32′ st Zirkzee (B)
Espulsi:
Marcatori: 12′ pt Giroud (M), 21′ pt Pulisic (M)
Recupero: 4′ pt, 5′ st
Note: 30.203 spettatori (di cui 13.711 abbonati)

Simone Minghinelli

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Foto: bolognafc.it