Rassegna stampa 05/01/2020

Il Bologna non si inchina davanti alla Dea, Atalanta piegata 2-1 con Palacio e Poli

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Il Bologna chiamato a rialzarsi dopo il tonfo casalingo contro il Milan e aumentare di nuovo il distacco dalla zona calda della classifica, l’Atalanta per chiudere alla grande una settimana memorabile e avvicinarsi ai primi quattro posti: al Dall’Ara, per la 16^ giornata di Serie A, va in scena un match che si preannuncia combattuto e ricco di spettacolo. Clima mite sotto le Due Torri, Mihajlovic al suo posto in panchina (lanciando anche un importante appello prima del calcio d’inizio, insieme ai volontari dell’AIL: «Servono più donatori di midollo osseo») e rossoblù schierati secondo lo stesso 4-2-3-1 visto una settimana fa, con le sole eccezioni di Medel e Orsolini per Schouten e Skov Olsen. Sul versante opposto Gasperini, reduce dalla sbornia di Champions League ma orfano dei suoi tre moschettieri Gomez, Ilicic e Zapata, opta per un 3-4-2-1 con De Roon e Freuler in mediana e la coppia Malinovskyi-Pasalic alle spalle dell’unica punta Muriel.
I ragazzi di Sinisa partono forte e al 4’ una bella giocata di Tomiyasu e Orsolini sulla fascia destra genera un velenoso batti e ribatti in area, ma sul cambio di fronte sono gli ospiti a sfiorare il gol con Malinovskyi, bravo a duettare con Pasalic ma non altrettanto ad inquadrare la porta. Al 9’ ci prova allora Orsolini dopo aver saltato Djimsiti, senza però impensierire Gollini, poi al 10’ ancora Malinovskyi getta alle ortiche una ghiotta chance calciando addosso a Skorupski da posizione più che favorevole. E allora il Bologna, graziato per due volte, al 12’ ne approfitta: Palacio lancia a rete Orsolini, che si sposta il pallone sul mancino e coglie un clamoroso palo, ma ‘El Trenza’ è lì pronto a insaccare la ribattuta nella porta sguarnita (quinto centro in campionato).
Sulle ali dell’entusiasmo i felsinei riprendono subito a spingere, arrivando spesso vicini alla stoccata del raddoppio ma cincischiando troppo al momento di provare la conclusione, mentre l’Atalanta si fa di nuovo viva dalle parti di Skorupski sfruttando qualche leggerezza di Dzemaili e compagni in fase di possesso: al 36’ cross di Muriel lungo di un soffio per il liberissimo Pasalic, e al 41’ traversone di Malinovskyi che lo stesso Pasalic riesce ad impattare spedendo la sfera clamorosamente alle stelle da sottomisura. I ritmi del match sono piuttosto alti e il finale di frazione vede ancora i padroni di casa accarezzare il bis, sempre sull’asse Sansone-Palacio: al 44’ assist del numero 10 e controllo sbagliato dell’argentino davanti al portiere, e al 45’ splendido tiro a girare del campione di Bahía Blanca che Gollini smanaccia in corner.
La ripresa si apre senza cambi e con una botta di Muriel dal limite di poco alta, quindi al 6’ Palacio addomestica un perfetto lancio di Dzemaili con un controllo sublime ma calcia debolmente tra le braccia di Gollini. Rossoblù molto aggressivi nell’intento di mettere alle corde gli avversari, cosa che accade all’8’: Tomiyasu crossa dalla destra, Poli ruba il tempo all’intera difesa orobica e di testa realizza il 2-0. Dall’Ara in tripudio, ma a quel punto i rossoblù commettono purtroppo l’errore di tirare il fiato e abbassare il livello d’attenzione, pagandola subito a caro prezzo: al 15’ filtrante del neo entrato Barrow per Malinovskyi, perso completamente dalla difesa, e rasoiata dell’ucraino a trafiggere Skorupski, rimasto nella terra di nessuno. E non è finita, perché al 23’ serve un super Danilo per neutralizzare quasi sulla linea un pallonetto di Barrow destinato a tramutarsi nel 2-2.
Mihajlovic corre ai ripari inserendo Svanberg al posto di un ormai scarico Medel, ma il forcing nerazzurro non accenna a diminuire, nonostante qualche sporadica ripartenza felsinea guidata dal solito straordinario Palacio, sostituito al 33’ da Santander dopo aver speso tutto. Qualche istante prima l’Atalanta aveva sfiorato il pareggio con Barrow, in seguito ad una sassata di Malinovskyi respinta non benissimo da Skorupski, quindi al 35’ proprio Santander getta alle ortiche un allettante contropiede orchestrato da Sansone ciccando la conclusione col sinistro. Negli ultimi dieci minuti le cose per i padroni di casa si complicano ulteriormente, in quando Danilo rimedia in sequenza due evitabilissimi cartellini gialli e lascia la squadra in dieci (dentro Mbaye per Orsolini), mentre gli uomini di Gasperini spaventano Skorupski al 45’ con un’incornata di Djimsiti su traversone di Gosens che sibila a pochi centimetri dal palo. Nel recupero tocca a Svanberg sprecare un altro contropiede a tu per tu con Gollini, ma il tempo passa e l’ultimo assalto dei bergamaschi si perde nel vuoto. E allora vince il Bologna, grazie ad un giusto mix di cuore, grinta, qualità, coraggio e capacità di soffrire nel frangente più complicato della sfida: tre punti d’oro e classifica che adesso, a tre giornate dal termine del girone d’andata, si fa molto più interessante.

BOLOGNA-ATALANTA 2-1

BOLOGNA (4-3-2-1): Skorupski; Tomiyasu, Bani, Danilo, Denswil; Poli, Medel (18’ st Svanberg); Orsolini (45’ st Mbaye), Dzemaili, Sansone; Palacio (33’ st Santander).
A disp.: Da Costa, Sarr, Paz, Schouten, Destro, Skov Olsen.
All.: Mihajlovic

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Castagne (18’ st Hateboer), De Roon, Freuler (9’ st Barrow), Gosens; Malinovsyi, Pasalic; Muriel (38’ st Colley E.).
A disp.: Rossi, Sportiello, Ibañez, Masiello, Piccoli.
All.: Gasperini

Arbitro: Massa di Imperia
Ammoniti: 32’ pt Pasalic (A), 17’ st Orsolini (B), 25’ st Sansone (B), 31’ st Palacio (B), 41’ st Danilo (B)
Espulsi: 44’ st Danilo (B) per doppia ammonizione
Marcatori: 12’ pt Palacio (B), 8’ st Poli (B), 15’ st Malinovskyi (A)
Recupero: 1’ pt, 4’ st
Note: 21.277 spettatori (di cui 15.375 abbonati) 

Simone Minghinelli

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