Bologna maturo e in controllo fino all'espulsione di Svanberg, l'arbitraggio ha inciso ma la squadra si è fatta schiacciare troppo

Bologna maturo e in controllo fino all’espulsione di Svanberg, l’arbitraggio ha inciso ma la squadra si è fatta schiacciare troppo

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Bologna-Udinese 2-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.

PRO

Un altro buon esame di maturità – «Si stanno giocando tante partite in pochi giorni, alcune delle quali molto simili tra loro, e il rischio di diventare ripetitivo è forte. Tuttavia, non posso non sottolineare ancora una volta la maturità mostrata dai rossoblù durante il primo tempo: erano meritatamente in vantaggio e stavano controllando la situazione senza patemi. Questo Bologna più corto e compatto mi piace, non sarà spettacolare ma è sicuramente efficace».

La continuità di risultati – «È vero che la vittoria manca da un po’, ma il fatto che nelle ultime cinque gare il Bologna non abbia mai perso è un’ottima cosa, perché non c’è nulla che dia fiducia in se stessi e nella propria idea di calcio come un risultato positivo».

Paz, Tomiyasu, Vignato e Svanberg, nonostante il rosso – «Anche ieri Paz si è dimostrato affidabilissimo e ha fatto vedere che in Serie A ci può stare, mentre su Tomiyasu sottoscrivo tutto quello che ha già detto il suo allenatore: gli manca solo un po’ di scaltrezza, ma diventerà un grande difensore. Vignato ha mostrato altri sprazzi di talento, e per quanto sia difficile rinunciare sia a Palacio che a Barrow meriterebbe più spazio, mentre Svanberg ha ‘soltanto’ sbagliato ad affondare quel tackle in quanto già ammonito, ma fino a lì aveva fatto una partita gigantesca, da migliore in campo».

Il Sinisa tattico… – «Credo che Mihajlovic, in modo molto intelligente, abbia capito il momento della sua squadra e sia riuscito a modificare l’assetto dei suoi per mantenerli a galla adesso che la condizione fisica non è brillante. L’ultima partita approcciata cercando gli uno contro uno a tutto campo è stata quella contro la Roma, e ci ricordiamo tutti com’è andata a finire. Da allora il Bologna è diventato molto più accorto, in fase difensiva gli esterni d’attacco vanno a comporre una linea a quattro che consente di avere molta più copertura. È un buon compromesso, anche se credo e spero che nella seconda parte di stagione, quando recupererà gli infortunati e avrà nuovi elementi a disposizione dal mercato, Sinisa tornerà a proporre il suo autentico credo calcistico».

…e il Sinisa ‘papà’ – «Solo poche settimane fa Mihajlovic lavava pubblicamente i panni sporchi, lamentando la mancanza di una punta e bacchettando davanti alle telecamere i suoi giocatori. Ora suppongo abbia capito che tale atteggiamento è controproducente, perché i suoi ragazzi vengono abbattuti e non stimolati dalle critiche. Sono convinto che lui in realtà fosse molto arrabbiato con Svanberg, ma ha fatto bene a non ammetterlo e a proteggerlo, dirottando la discussione sull’arbitraggio (che effettivamente è stato pessimo). Credo che persino il dichiarare che Fiorentina e Udinese sono squadre migliori del Bologna sia da interpretare come un suo tentativo di rincuorare un gruppo stanco, che già ottenendo due pareggi ha dato dimostrazione di grandissima abnegazione. Abbiamo conosciuto un altro Sinisa, uno che sprona i suoi uomini a non sentirsi inferiori a nessuno, ma quello che stiamo attraversando è un momento diverso e ritengo che il mister sia stato bravissimo a intercettarlo e a cambiare registro».

CONTRO

L’arbitraggio penalizzante – «Direzione di gara pessima, come detto, ma io non credo alla malafede. Stiamo parlando di un arbitro giovane, inesperto e purtroppo ancora mediocre. Non vedo perché si debba pensare ad una congiura ai danni del Bologna, ancor di più considerando che l’avversario era l’Udinese, non una big: Ayroldi non aveva intenzione di penalizzare i rossoblù, ad oggi è solamente inadatto alla categoria».

L’eccessiva sofferenza in inferiorità numerica – «Comprendo la società che per scelta stilistica non contesta la direzione di gara, così come apprezzo il mister che invece non vuole star zitto e si fa sentire in conferenza stampa. Al netto di qualsiasi discorso sull’arbitraggio, però, il pareggio di ieri è anche figlio del fatto che dopo l’espulsione di Svanberg il BFC non ha più superato la metà campo, non è più ripartito né tantomeno è riuscito a tirare in porta. Per quanto nel complesso il pari sia il risultato più giusto, se solo i rossoblù non si fossero fatti schiacciare così tanto sarebbero probabilmente riusciti a vincere».

La manovra lenta e prevedibile – «Ben vengano tutti quegli accorgimenti tattici che compattano la squadra a livello difensivo e un possesso palla più ragionato, ma anche ieri per alcuni tratti la squadra ha girato il pallone troppo lentamente, com’era già successo pochi giorni prima con la Fiorentina».

I cambi poco puntuali e non funzionali – «Sono stato molto contento di rivedere in campo il ragazzo, ma l’ingresso di Calabresi ha portato i rossoblù ad avere una disposizione troppo difensiva, che li ha fatti schiacciare ancora di più negli ultimi venti metri. Si poteva pensare ad una gestione dei cambi diversa: Vignato sarebbe potuto entrare prima, magari con Barrow spostato in punta, così da avere due giocatori che permettessero al Bologna di uscire palla al piede e avere profondità, l’elemento che più è mancato nella ripresa».

L’incognita portiere – «Quando si parla di mercato, si sottolinea la necessità di aggiungere un difensore (che infatti è stato preso) e un attaccante, ma io credo che andrebbe notevolmente migliorato anche il reparto dei portieri. Capisco che sia complicato farlo adesso, ma in futuro sarà necessario. Che tra i pali ci sia Skorupski, Da Costa o Ravaglia (quest’ultimo ancora difficile da giudicare), il Bologna rischia di subire gol alla prima occasione concessa, e per mantenere l’imbattibilità è impossibile pensare di non dover mai concedere nemmeno un tiro in porta».

Pepè Anaclerio

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