Un Bologna perfetto, il migliore dell'era Saputo. Premiate le scelte intelligenti di Mihajlovic, Barrow e Theate le stelle più lucenti

Bologna, una fase interlocutoria piena di confusione. Mihajlovic sembra abbattuto e sfiduciato, se non altro si è sbloccato Barrow

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Empoli-Bologna 4-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Castellani.

PRO

La rinascita di Barrow e la prova di Arnautovic e De Silvestri – La prestazione di Barrow è stata l’unica nota positiva della giornata di ieri: Musa ha saltato quasi sempre l’uomo, ha ritrovato il gol e si è reso più volte pericoloso, da tempo non lo si vedeva così. Meritano una menzione anche Arnautovic (nonostante il rigore fallito) e De Silvestri, perché sono stati gli unici a rimanere in campo con la testa giusta fino alla fine, senza mai perdersi d’animo.

CONTRO

La confusione tattica e lo spaesamento dei giocatori – Per la prima volta da quando Mihajlovic allena il Bologna, ho visto una squadra totalmente confusa. Il modulo è cambiato varie volte, infatti il 4-3-3 iniziale è diventato prima un 3-4-1-2 e poi un 4-4-2, e diversi giocatori hanno cambiato spesso posizione: in tal senso, l’esempio più emblematico è Soriano, che prima ha fatto la mezzala, poi il trequartista e infine l’esterno di destra. L’anno scorso il numero 21 è stato il trascinatore con 9 gol e 9 assist, oggi è in evidente difficoltà e credo sia il termometro del difficile periodo che sta attraversando la squadra.

L’ibrido che si sta generando – Il Bologna è in una fase interlocutoria. Dopo la batosta di Coppa Italia è uscito da una strada che conosceva benissimo, con i suoi pro e i suoi contro, per intraprenderne un’altra che avrebbe dovuto portarlo a subire meno reti, ma al momento i gol subiti restano tanti e allo stesso tempo si è persa la fluidità di manovra. Gli undici in campo appaiono scollati, ieri l’Empoli di Andreazzoli ha avuto la meglio applicando pochi e semplici concetti ma giocando da squadra, mentre ciò che di buono hanno fatto i rossoblù al Castellani è stato frutto di fiammate individuali.

La fascia sinistra sempre in affanno – Ormai gli avversari hanno capito che la catena di sinistra del Bologna è quella debole, e così ne approfittano. Ieri le scelte di formazione l’hanno resa ancora più esposta, perché Hickey è molto più bravo a spingere che a difendere, mentre Vignato e Barrow sono meno portati di altri in fase di copertura. Non a caso il pareggio di Bergamo è arrivato con Sansone come esterno alto e Kingsley davanti alla difesa, due pedine che hanno permesso ai rossoblù di respingere meglio le sortite atalantine.

La testa bassa di Mihajlovic – La classifica è ancora tranquilla ed è la ragione per cui Mihajlovic è ancora al suo posto, perché quella di Empoli è una sconfitta pesante che va a sommarsi a quelle recenti contro Ternana e Inter: se i punti accumulati dal BFC fossero stati meno, forse la società avrebbe già optato per cambiare allenatore. Lo stesso Sinisa sembra abbattuto e sfiduciato per ciò che sta succedendo, e in questo senso sono emblematiche le sue esternazioni sul fatto di non essere riuscito a trasmettere ai suoi la giusta mentalità.

Pepè Anaclerio

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