Croce e delizia, ma a Napoli (con Palacio) si è rivisto il vero Bologna di Mihajlovic. Finalmente Skov Olsen, in difficoltà De Silvestri e Poli

Croce e delizia, ma a Napoli (con Palacio) si è rivisto il vero Bologna di Mihajlovic. Finalmente Skov Olsen, in difficoltà De Silvestri e Poli

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Napoli-Bologna 3-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Maradona.

PRO

La qualità del gioco – Ieri si è rivista la versione del Bologna che apprezzo di più e che quest’anno abbiamo ammirato meno rispetto alle due stagioni passate: dopo la brutta sconfitta casalinga contro la Roma, infatti, Mihajlovic aveva abbassato il baricentro della squadra di una decina di metri e cominciato a difendersi con più uomini dietro la linea della palla. Al di là del risultato finale, è sempre bello vedere la tua squadra andare su campi come Napoli e giocarsela a viso aperto: magari restando più chiusi e compatti avremmo evitato ad esempio il primo gol, ma poi magari avremmo perso 1-0 senza mai tirare in porta, dipende che faccia della medaglia si vuole guardare. Sono convinto che mantenendo la stessa mentalità, a cominciare già dalla gara con la Sampdoria, arriveranno più punti che nel girone d’andata, e non temo nuovi cali di tensione perché vista la classifica non ce li possiamo permettere: fin qui, ogni volta che i rossoblù sono stati chiamati a fare punti per mettersi al riparo da ogni rischio, li hanno fatti.

Il ritorno di Palacio – Palacio torna titolare e il Bologna torna a giocare a calcio alla grande: non è un caso. Giocatore straordinario per quanto concerne i movimenti offensivi, un professore: se poi in certe occasioni davanti alla porta non chiudesse gli occhi, vedi colpo di testa alla mezzora, sarebbe l’attaccante perfetto, ma non gli si può chiedere tutto. Da sottolineare anche l’intesa col rientrante Danilo, che coi suoi lanci lo ha spesso pescato benissimo sulla fascia ogni volta che si allargava.

La prestazione di Skov Olsen – Skov Olsen è stato il nostro migliore in campo, offrendo finalmente una prova di alto livello, forse la prima da quando è arrivato a Bologna. Piedi per terra, però: adesso dal ragazzo mi aspetto continuità e una crescita costante, per confermare quanto di buono si è sempre detto di lui. Sul paragone con Orsolini non mi addentro di nuovo, sapete bene come la penso: ‘Orso’ ha 24 anni e in rossoblù ha già messo a referto 108 presenze, 25 gol e 17 assist, Skov Olsen ha iniziato ieri a farci vedere il suo talento, quindi prima di esaltare o bocciare ci andrei cauto.

CONTRO

L’autolesionismo – Purtroppo, nei momenti cruciali, spesso ci ammazziamo da soli. Ad inizio ripresa, sull’1-0, dentro Barrow per diventare ancora più pericolosi ed ecco la fuga in campo aperto di Osimhen per il 2-0, poi sul 2-1 dentro la freschezza di Orsolini e Vignato più Medel per mettersi a tre dietro ed ecco l’erroraccio di De Silvestri ad avviare il 3-1 di Insigne. In occasione del 2-0, innanzitutto non si doveva dare il tempo e lo spazio a Zielinski di servire Osimhen, e in ogni caso sarebbe stato meglio accoppiarsi diversamente: Danilo ad uscire sul polacco e il più veloce Soumaoro a controllare il nigeriano. Riguardo al 3-1, invece, poco da dire, quella palla andava sparata in tribuna o appoggiata serenamente indietro a Skorupski. Skorupski che a mio avviso non ha particolari colpe sui gol incassati, forse poteva fare qualcosina in più sul terzo ma è rimasto spiazzato prima dall’errore del compagno e poi dalla rapidità d’esecuzione di Insigne, che quando calcia sembra un giocatore di biliardo.

La condizione di De Silvestri e Poli – Male De Silvestri, così così anche Poli, apparsi entrambi sottotono, con una condizione fisica deficitaria. De Silvestri non mi era dispiaciuto nelle ultime uscire ma ieri è sembrato spesso in affanno e di conseguenza poco lucido, vedi l’errore decisivo appena citato. Anche la gamba di Poli non è ancora quella dei tempi migliori, anzi: l’infortunio patito a inizio stagione è stato brutto, ma ormai sono passati diversi mesi e vederlo così indietro mi preoccupa abbastanza.

La ‘sfortuna’ con gli arbitri – Per la sconfitta di ieri non mi aggrappo alla direzione arbitrale, fatto sta che al Bologna capitano sempre degli episodi che definire particolari è poco. Devo ancora capire cos’abbia fatto di sbagliato Palacio sul rilancio di Ospina, memore anche di quello che aveva combinato Karius nella finale di Champions League del 2018, rinviando con le mani addosso a Benzema. Inoltre, qualcuno mi deve spiegare perché il mani di Ansaldi a Crotone è da rigore mentre quello di Nandez a Cagliari no, sicuramente spunterà qualche cavillo regolamentare…

Pepè Anaclerio

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