Errori tattici, zero compattezza e scarso furore: le batoste sotto la gestione Mihajlovic iniziano ad essere troppe. Theate unica nota lieta

Errori tattici, zero compattezza e scarso furore: le batoste sotto la gestione Mihajlovic iniziano ad essere troppe. Theate unica nota lieta

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Inter-Bologna 6-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Meazza.

PRO

L’ottimo esordio di Theate – Il debuttante Theate ha acceso l’unica piccola luce in una serata altresì buia. La sua emozione per aver segnato all’esordio in Serie A, per giunta a San Siro, è stata palpabile ed è più che comprensibile, anche se la sua felicità è apparsa surreale in un momento del genere. In ogni caso, a detta dello stesso Mihajlovic pare che il belga sia un ragazzo di buona personalità, quindi si spera che il Bologna abbia trovato una pedina importante per dare una mano alla retroguardia.

CONTRO

L’ennesimo passivo pesante – È difficile parlare di una partita che non c’è stata. I rossoblù hanno rimediato una bruttissima batosta, e l’aspetto più sconfortante è che non è la prima: se così fosse, si potrebbe facilmente archiviarla come un episodio. Purtroppo però l’imbarcata di Milano non è un inedito nella gestione Sinisa, più volte il Bologna ha perso con un passivo superiore alle quattro reti di scarto, e dalla débâcle interna contro la Ternana è passato solo un mese. In queste ore sto leggendo e ascoltando di un Mihajlovic messo in discussione dalla piazza, e io un po’ lo capisco: i tifosi non sono arrabbiati solo per come si è perso ieri sera, ma perché ormai la lista di figuracce è lunga. Alcuni allenatori sono finiti in bilico o addirittura esonerati per molto meno…

Il piano tattico fallimentare – Nella conferenza stampa post gara, Mihajlovic ha provato a sintetizzare la sconfitta in una maniera che non condivido. «Noi abbiamo giocato, loro hanno fatto gol» è una dichiarazione presuntuosa, che non tiene conto di come sia stato proprio il Bologna a farsi ingolosire dalla trappola dell’Inter, che gli ha lasciato fare il suo gioco per poi punirlo più volte in ripartenza, mossa tipica delle squadre di Inzaghi. Peraltro non si è nemmeno trattato dell’unico grave errore in cui è incappato il tecnico serbo, e con lui la squadra: il più evidente è stato lasciare Hickey uno contro uno con uno straripante Dumfries, giocatore di tutt’altra caratura rispetto al giovane scozzese.

I vecchi fantasmi – La compattezza ammirata contro l’Atalanta e il Verona è evaporata dopo la terza rete nerazzurra. Il Bologna ha iniziato a subire in modo arrendevole e preoccupante, un atteggiamento che speravamo di non vedere più. Il marchio delle squadre di Mihajlovic dovrebbe essere il furore agonistico, invece troppo spesso i rossoblù sono stati in balia degli avversari e hanno patito sconfitte che non possono essere definite normali.

Pepè Anaclerio

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