Finalmente un Bologna sfrontato che se la gioca a viso aperto: è merito delle idee e della fame di Motta, ma ora servono i risultati

Finalmente un Bologna sfrontato che se la gioca a viso aperto: è merito delle idee e della fame di Motta, ma ora servono i risultati

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Napoli-Bologna 3-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Maradona.

PRO

La prova di carattere contro una grande avversaria – Il Napoli di oggi è ingiocabile. Eppure il Bologna è rimasto in partita fino alla fine, e nonostante alcune assenze importanti non avrebbe rubato nulla se fosse riuscito a pareggiare. Mi sono piaciute molto la personalità nel giocare la palla e il pressing sugli avversari, in particolare nel secondo tempo. Anche dal punto di vista del carattere i nostri calciatori hanno dato risposte importanti: credevo che dopo l’1-1 preso poco prima dell’intervallo si sarebbero sgonfiati, invece sono rientrati con lo spirito giusto e sono stati bravi a pervenire di nuovo al pari dopo il rocambolesco 2-1 di Lozano.

Le idee e il coraggio di Motta – Si è finalmente intravisto quel che Motta vorrebbe fare col Bologna. La volontà dell’allenatore è quella di proporre una squadra ‘incosciente’ e ‘arrogante’ che se la gioca senza paura con chiunque. Ha azzerato le gerarchie, vuole imporre la sua filosofia e in tal senso ieri ha lanciato altri segnali importanti: non ha forzato il recupero di Arnautovic responsabilizzando Zirkzee in una partita complicata, siccome Soumaoro aveva saltato qualche allenamento gli ha preferito Bonifazi, e ha lasciato a casa Vignato per scelta tecnica. Thiago sta insomma compiendo scelte coraggiose e va appoggiato, poi però è chiaro che devono arrivare al più presto anche i risultati, altrimenti la squadra rischia di perdere fiducia e autostima.

Un ritrovato Dominguez – Dominguez è in un ottimo stato di forma e interpreta molto bene il suo attuale ruolo, si posiziona alle spalle della punta ma poi in realtà gioca a tutto campo, cosa che gli permette di essere sempre al centro della manovra. Uno come lui, infatti, deve avere sempre la palla tra i piedi e dettare i tempi, altrimenti fatica. Nico ha dimostrato una volta in più di saper giocare a calcio: la palla di esterno che serve a Cambiaso e da cui ha origine il vantaggio rossoblù è una giocata di grande qualità.

Le buone prestazioni individuali – Cambiaso fino al gol del vantaggio stava giocando così così, poi quando Dominguez gli ha messo quella gran palla è stato bravissimo a resistere alla tentazione di calciare e a servire Zirkzee: da lì, anche per lui, è iniziata una gara molto più positiva. Lo stesso Joshua mi è piaciuto, tutto sommato aveva fatto una partita sufficiente a cui ha aggiunto un bel gol alla prima partita da titolare. Lucumí si è dimostrato affidabile anche ieri, credo che al momento sia uno di quei giocatori di cui il BFC non possa privarsi, al pari di Medel e Arnautovic. Ferguson non ha fatto niente di eccezionale ma ha assicurato solidità e qualche inserimento, mentre Barrow dopo il 2-2 si è svegliato e ha disputato una buona ultima mezzora.

L’atteggiamento del mister – Nella conferenza stampa di fine partita Motta ha dato l’impressione, sia a parole che tramite il linguaggio del corpo, di essere davvero arrabbiato per il risultato finale. Non si è trincerato dietro la buona prestazione fornita dalla squadra e non ci ha propinato le solite frasi tipiche delle ‘belle sconfitte’, ma ha trasmesso chiaro e tondo la sua fame, il suo monito a non accontentarsi mai. Ecco, questo è proprio quello di cui abbiamo bisogno adesso: l’atteggiamento del mister, un ragazzo giovane con la schiena dritta e tanta voglia di affermarsi, mi fa ben sperare in vista dei prossimi fondamentali impegni.

CONTRO

Le tre reti evitabili – Qualche ingenuità strutturale ha condannato il Bologna a subire dei gol assolutamente evitabili proprio nei momenti in cui stava giocando meglio. Medel è stato protagonista in negativo sui primi due: se in occasione dell’1-1 la sfortuna ci ha messo lo zampino, sul 2-2 ‘il Pitbull’ non è intervenuto in maniera abbastanza decisa, forse temendo di poter commettere fallo da rigore. Poi possiamo discutere anche sul perché Skorupski si sia sdraiato prima del tiro di Lozano… La terza rete ha invece visto la complicità di Bonifazi, perché Kvaratskhelia è un giocatore eccezionale ma il filtrante verso Osimhen era abbastanza leggibile, e Kevin avrebbe potuto intercettarlo.

Il fischio finale di Cosso – L’arbitro non ha commesso errori gravi, ma non esiste che venga fischiata la fine proprio mentre c’è uno spiovente che sta per cadere in area. Magari non sarebbe successo nulla, ma era l’ultima occasione della partita e Cosso avrebbe dovuto aspettare che si svolgesse prima di emettere il triplice fischio, soprattutto perché la battuta della punizione era stata ritardata dai giocatori del Napoli.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)