Per un tempo il Bologna ha costretto in difesa la migliore della classe, la dormita sul gol ha privato i rossoblù di un pareggio meritato

Per un tempo il Bologna ha costretto in difesa la migliore della classe, la dormita sul gol ha privato i rossoblù di un pareggio meritato

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Bologna-Inter 0-1: ecco le note liete e quelle dolenti relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.

PRO

L’ennesima gara in crescendo – Comincio dicendo che sarebbe stato più giusto il pareggio. Come aveva fatto contro Lazio e Atalanta, ma non solo, nel primo tempo di ieri il Bologna ha retto l’urto per poi uscire allo scoperto nel secondo e costringere l’Inter nella propria metà campo. Sembra che quella di stringere i denti all’inizio per poi prendere il controllo delle operazioni, magari anche grazie ai cambi, sia quasi una strategia consolidata da parte di Motta e dei suoi ragazzi.

Alcune prove di rilievo – È sempre complesso tenere fuori Calafiori, ma se Lucumí è questo c’è ben poco che si possa dire. Odgaard, all’esordio da titolare, ha fatto bene, Skorupski ha tenuto in partita la squadra e Zirkzee, per il gran lavoro che svolge, merita sempre la sufficienza pur non essendo in un periodo di forma smagliante. Freuler e Ferguson, infine, hanno fornito la loro solita prestazione enorme.

CONTRO

L’esame non del tutto superato – Il rammarico principale è che l’Inter non aveva nemmeno l’assoluta necessità di vincere, e sono convinto che se non avesse trovato quel gol la partita sarebbe finita con uno 0-0 che avrebbe accontentato tutti. Il sentimento che provo oggi è un misto di orgoglio per la prestazione e dispiacere per il risultato, perché il pareggio avrebbe dato tanta soddisfazione e consentito di proseguire la striscia positiva. Il match di ieri era un esame per grandi squadre: in partite del genere non si può sbagliare nulla, e se il Bologna vuole stare a quei livelli deve sistemare ogni minima sbavatura.

La dormita sul gol di Bisseck – Saelemaekers è rimasto abbastanza dentro la partita, ma non è la prima volta che sbaglia in maniera clamorosa una chiusura o una diagonale e il Bologna prende gol. La fase difensiva per un giocatore d’attacco è sempre problematica, il belga ieri l’ha fatta anche bene quantomeno dal punto di vista della posizione da occupare, peccato che poi si sia addormentato: su quel cross un difensore avrebbe pensato in negativo, lui non l’ha fatto e naturalmente ha finito per essere sovrastato fisicamente da un giocatore che fisicamente è il doppio di lui.

Il solito rischio uscendo dal basso – Tutto sommato Kristiansen ha giocato una buona gara, ma al 22′ ha regalato un’occasione clamorosa all’Inter (poi sprecata da Barella), ennesima chance concessa dal Bologna alle avversarie per non derogare dal piano che prevede di giocare la palla ad ogni costo. Ne vale sempre la pena? Da settimane, in mezzo a tante cose belle e funzionali, stiamo assistendo ad un errore grossolano a partita, e inizia ad essere un po’ troppo: in certi frangenti, quando il rischio è davvero altissimo, non sarebbe lesa maestà sparare la sfera il più lontano possibile.

Pepè Anaclerio

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Foto: Getty Images (via OneFootball)