Un altro clean sheet malgrado il turnover, in avanti la squadra cerca un nuovo equilibrio. Ma ogni giudizio è falsato dall'ennesimo torto arbitrale

Un altro clean sheet malgrado il turnover, in avanti la squadra cerca un nuovo equilibrio. Ma ogni giudizio è falsato dall’ennesimo torto arbitrale

Tempo di Lettura: 2 minuti

Monza-Bologna 0-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’U-Power Stadium.

PRO

La solidità difensiva e la profondità della rosa – Ieri sera abbiamo avuto la conferma di una buona solidità in fase difensiva, nonostante tre quarti delle difesa scesa in campo non fosse quella titolare, sintomo di una rosa profonda e piena di elementi validi. Calafiori ha fatto benissimo, El Azzouzi in mediana mi è piaciuto, e sono contento che Skorupski dia risposte importanti ogni settimana. Malgrado il turnover, più o meno obbligato, il Bologna ha giocato una partita apprezzabile e per la terza volta di fila non ha preso gol, e questo è un elemento da non sottovalutare.

CONTRO

L’arbitraggio da togliere le parole – È complesso persino trovare la voglia di commentare quanto accaduto. È già stato detto tutto, le parole che Motta ha pronunciato durante la conferenza post partita sono la perfetta espressione di quello che penso riguardo a ciò che succedendo al Bologna in questi primi turni di campionato: una robaccia. Gli episodi dubbi a sfavore sono già quattro, ma quello di ieri e il rigore non dato contro la Juventus sono i più clamorosi. Oggi, con quattro probabili punti in più, qualsiasi analisi sarebbe completamente diversa. Ogni commento risulta invece falsato, e quel che peggio è che lo è anche la classifica.

L’equilibrio da ritrovare – Il Bologna fatica ad incidere. Si sta cercando un equilibrio che l’anno scorso era stato trovato con l’impiego di Aebischer o Soriano più due attaccanti. Ora Motta di attaccanti titolari ne schiera tre e opta per una mediana più fisica, che possa supportare l’imprevedibilità che i giocatori offensivi dovrebbero dare. Il mercato ha plasmato le idee di Thiago e viceversa, è stato fatto un investimento importante su esterni di qualità e a centrocampo si è puntato su giocatori che garantiscano solidità; l’unica eccezione è Moro, che infatti in questo inizio di campionato è rimasto spesso in panchina. Un’altra differenza importante rispetto alla passata stagione è l’assenza di Cambiaso: gli attuali terzini hanno altre caratteristiche e anche questo genera delle differenze. È indubbio che vada migliorata l’intensità, ma se i rossoblù adesso giocano in maniera diversa è proprio perché alla base c’è un’idea di calcio diversa.

Gli esterni poco incisivi – Collegandomi al punto precedente, è chiaro che al momento gli esterni hanno tante responsabilità e portano con sé delle aspettative piuttosto alte. Karlsson deve fare molto di più e lo stesso Orsolini non è quello di qualche mese fa, ma quantomeno lui ha avuto una buona occasione su cui Di Gregorio si è superato. Ad oggi il più in palla sembra Ndoye, in attesa di poter ammirare con continuità Saelemaekers, che ieri sera è entrato benissimo ma poi ha rimediato un’espulsione assolutamente evitabile (anche se un po’ lo capisco).

Pepè Anaclerio

© Riproduzione Riservata

Foto: bolognafc.it