Un altro punto prezioso e non scontato: questo Bologna va solo apprezzato e sostenuto, non caricato di pressione

Un altro punto prezioso e non scontato: questo Bologna va solo apprezzato e sostenuto, non caricato di pressione

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Torino-Bologna 0-0: ecco le note liete e quelle dolenti relativamente al match disputato ieri all’Olimpico Grande Torino.

PRO

Il prezioso pareggio – A mio avviso il Torino è molto simile al Bologna come valore complessivo dell’organico, ed è una squadra sempre complicata da affrontare: essere usciti dall’Olimpico con un punto è un merito. Sicuramente i rossoblù nelle ultime partite hanno faticato più del previsto a costruire gioco e a trovare la porta, e quando capitano periodi del genere l’importante è riuscire a non perdere e continuare a muovere la classifica.

Il 16° clean sheet e l’ingresso di Castro – Il migliore in campo è stato senza dubbio Skorupski, che grazie a due super parate ha mantenuto ancora una volta la porta inviolata, seguito a ruota dai due centrali Calafiori e Lucumí. Inoltre ho molto apprezzato i dieci minuti giocati da Castro, che è entrato col piglio giusto e ha vinto tutti i duelli con un osso duro come Buongiorno.

CONTRO

La brillantezza e la lucidità in calo – Ieri sera la squadra ha giocato con eccessiva frenesia, commettendo numerosi errori tecnici e non riuscendo a sviluppare il suo solito gioco. Da questo punto di vista, però, vanno anche fatti i complimenti al Torino, perché è riuscito a incanalare il match sui binari che preferisce: non è un caso che fin qui i granata abbiano perso solo due volte in casa.

L’eccessiva pressione sulla squadra – L’approdo in Champions sarebbe un risultato davvero stratosferico, lontanissimo da quello che era l’obiettivo di inizio anno, eppure nelle ultime settimane per una certa parte della piazza sembra essere diventato l’unico metro di giudizio della stagione. Finché la squadra ha giocato con la mente libera e cavalcando l’entusiasmo ha fatto benissimo, nelle ultime settimane c’è invece stato un rallentamento e sono convinto che sia anche figlio della troppa pressione. A fine gara i calciatori sono andati sotto il settore ospiti a ringraziare i tifosi (che li hanno festeggiati come se avessero vinto) e i loro volti erano abbacchiati, delusi, malgrado il buon punto strappato su un campo difficile. Sento qualcuno parlare di «stop» e di «occasioni mancate» come se fosse normale chiedere al Bologna di qualificarsi matematicamente in Champions con quattro giornate d’anticipo, mentre questo gruppo andrebbe soltanto esaltato per non aver perso una partita dura contro un avversario ostico. Dire «dobbiamo assolutamente andare in Champions perché un’occasione del genere non ricapiterà più» delegittima il percorso virtuoso che la società sta compiendo, perché quello che stiamo vedendo è solo l’inizio di un nuovo esaltante capitolo. Così si trasmette un messaggio sbagliato di sfiducia che i nostri giocatori assorbono e subiscono, peraltro in un momento in cui la tensione e la stanchezza iniziano a montare. L’ansia di voler regalare una grande gioia al pubblico rischia di bloccare le gambe dei ragazzi, ieri e contro l’Udinese si è visto, perciò credo sia fondamentale che l’ambiente si dia una calmata in vista delle ultime tre giornate di campionato e non perda di vista la realtà.

Pepè Anaclerio

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Foto: bolognafc.it