Sinceramente, Sinisa

Sinceramente, Sinisa

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Sinceramente, almeno all’apparenza, Sinisa Mihajlovic è quanto di più lontano dal sottoscritto a livello di carattere, modo di porsi, visione su determinati argomenti.

Sinceramente, non mi sono mai sentito così tanto vicino ad un protagonista rossoblù, frutto di un bene profondo che varie volte ha messo a dura prova l’imparzialità richiesta ad un giornalista degno di questo nome.

Sinceramente, con tutto il cuore, sono grato a Sinisa Mihajlovic per aver condiviso pubblicamente, senza vergogna e con straordinaria dignità sia umana che professionale, la sua battaglia contro la leucemia, dando forza a tanti malati e accendendo un riflettore importante su questa tremenda patologia è su chi ogni giorno lavora per contrastarla. E sinceramente sono orgoglioso di come la città di Bologna e la società Bologna FC 1909 si sono comportate con lui nel periodo più difficile della sua vita.

Sinceramente, non ho mai letto così tante cattiverie e stupidaggini gratuite come quelle che in queste ore stanno piovendo contro Bologna e il Bologna, persino tramite mezzi d’informazione chiamati ad esaminare dati e fatti oggettivi e invece utilizzati come sfogatoi per le proprie frustrazioni personali.

Sinceramente, il primo Bologna di Mihajlovic era una vera goduria per gli occhi, indipendentemente dal risultato: senza tutti gli ostacoli incontrati lungo il cammino, si poteva puntare all’Europa.

Sinceramente, l’ultimo Bologna di Mihajlovic era una roba inguardabile, indipendentemente dal risultato: andando avanti a testa bassa su quella strada, si rischiava la Serie B.

Sinceramente, sarebbe stato molto meglio salutarsi un anno fa, quando il ciclo rossoblù di Mihajlovic pareva già al capolinea e lo stesso Sinisa strizzava l’occhio ad altri club.

Sinceramente, non si poteva non salutarsi adesso, dopo 4 vittorie nelle ultime 24 partite di campionato.

Sinceramente, poteva finire meglio ma anche molto peggio. Per citare Gabriel García Márquez: «Non piangere perché una cosa finisce, sorridi perché è accaduta».

Sinceramente, Sinisa, io ti vorrò sempre bene e farò sempre il tifo per te, in campo e soprattutto fuori. I presidenti, i dirigenti, i giocatori e gli allenatori passano, è vero, ma i ricordi e le emozioni restano.

Con affetto, stima e riconoscenza.

Simone Minghinelli

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Foto: bolognafc.it