29/09/2025
Simone Minghinelli
Il punto di Mingo

Troppo presto per sentenze e previsioni, è ancora difficile decifrare la nuova Serie A

Tempo di Lettura: 4 minuti

Dopo appena 5 giornate la Serie A 2025-2026 è un enigma ancora complicato da decifrare, tra cambi in panchina, squadre in rodaggio, coppe europee appena iniziate ed echi del recente mercato estivo che continuano a farsi sentire. Eppure è già riscontrabile un primo importante elemento, e cioè il ritorno ad alti livelli del Milan, che libero da impegni infrasettimanali (Coppa Italia a parte), con un tecnico esperto e vincente come Massimiliano Allegri e un organico di ottima caratura, trascinato dal fuoriclasse Luka Modric, sembra avere tutte le carte in regola per sognare in grande.

Fonte: Emmanuele Ciancaglini/Getty Images (via OneFootball)

Avvio shock per i rossoneri, sconfitti in casa all’esordio dalla Cremonese, poi però 4 successi di fila (tra cui quella sul Napoli) hanno riportato il sereno e il primato, ora condiviso a quota 12 proprio coi partenopei oltre alla Roma, un gradino sopra la Juventus. I campioni d’Italia in carica rappresentano più di tutti la continuità, grazie alla prosecuzione del lavoro di Antonio Conte, ma quest’anno dovranno affrontare anche la Champions League, iniziata con un k.o. in casa del Manchester City. Di continuità si può parlare pure per i bianconeri, quantomeno riguardo all’allenatore vista la fiducia confermata a Igor Tudor, poiché la rosa è stata rivista in ogni reparto e diversi singoli andranno inquadrati meglio. Nuova gestione, invece, per i giallorossi, con Gian Piero Gasperini che ha iniziato bene sia in campionato (eccezion fatta per la caduta interna contro il Torino) che in Europa League.

Fonte: Silvia Loré/Getty Images (via OneFootball)

È cominciato con qualche intoppo in più il cammino dell’Inter, passata nelle mani di Cristian Chivu: all’ex difensore rumeno è stato affidato un gruppo forte e almeno in parte svecchiato, specie in attacco, ma che deve ritrovare fiducia dopo l’amaro finale della passata stagione. A 9 punti c’è anche l’Atalanta e qui si può parlare di mini rivoluzione, perché tra l’addio di Gasperini, l’arrivo di Ivan Juric e le modifiche apportate all’organico è difficile capire se effettivamente gli orobici potranno confermarsi sugli ormai abituali standard d’eccellenza. Quindi, a sorpresa, la neopromossa Cremonese di Davide Nicola, che propone un calcio gradevole e proprio non ne vuol sapere di perdere (2 vittorie e 3 pareggi), in attesa di poter inserire a pieno tra i titolari l’acquisto più prestigioso della sua storia, il centravanti inglese Jamie Vardy.

Fonte: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

Scorrendo la classifica si delinea poi una fascia centrale che, in attesa dei posticipi Parma-Torino e Genoa-Lazio, va dagli 8 punti del Como ottavo ai 6 del Sassuolo dodicesimo. La giovane e talentuosa truppa di Cesc Fabregas, pur fra comprensibili alti e bassi, si candida per il ruolo di mina vagante del torneo, mentre i neroverdi di Fabio Grosso e del redivivo Domenico Berardi puntano ad una salvezza serena che hanno ampiamente nelle loro corde. In mezzo il sempre ostico Cagliari del nuovo corso targato Fabio Pisacane, un Bologna chiamato man mano a scalare posizioni in campionato e a fare strada in Europa League (iniziata perdendo 1-0 sul campo dell’Aston Villa), e la solita arcigna Udinese che parte a razzo per poi rallentare e via via assestarsi nella zona mediana della classifica: un film già visto.

Fonte: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

I 4 punti del Torino avviano infine una variegata lista di squadre che ospita rumorose delusioni, almeno finora, e candidate alla pura e semplice lotta per non retrocedere. I granata, oggi guidati da Marco Baroni, sembrano poter fare qualcosa in più rispetto alle ultime annate, malgrado le prime uscite non siano state troppo confortanti. Ben di peggio stanno facendo Fiorentina e Lazio, entrambe a quota 3. I viola hanno speso tanto e si sono rinforzati, i biancocelesti si sono ritrovati col mercato bloccato, dunque gli scenari sono diversi ma entrambi i club devono avere come orizzonte una qualificazione europea: Stefano Pioli e Maurizio Sarri sono avvisati. Discorso diverso per Hellas Verona, Parma, Pisa (tornato in A dopo 34 anni) e Lecce, con Paolo Zanetti come unico mister rimasto in sella dopo il valzer estivo: l’obiettivo è salvare la pelle, in qualunque modo. Ora nei bassifondi ma più tranquillo il Genoa, che ha trovato in Patrick Vieira un solido condottiero e può vantare una rosa potenzialmente interessante. Questo almeno sulla carta ma poi, e vale per tutte, l’ultima parola spetterà sempre al campo.

Fonte: Gabriele Maltinti/Getty Images (via OneFootball)

Simone Minghinelli

© Riproduzione Riservata – Disponibile anche sul nuovo numero di Bologna Rossoblù Magazine

Foto copertina: Marco Luzzani/Getty Images (via OneFootball)

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