Più per meno, meno

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Più per meno, meno (Jovanotti, ‘Mi fido di te’, 2005) – Il Bologna gioca sempre all’attacco, arriva con facilità nei pressi dell’area di rigore avversaria ma fatica ad incidere. Crossa tanto (è la seconda squadra del campionato, dietro al solo Torino), ma tra le prime dieci è quella a farlo con meno precisione, sopra soltanto al Lecce di Liverani. Conclude spesso verso la porta avversaria, infatti al momento ha tirato meno volte rispetto solo a quattro club che quasi certamente concluderanno il loro campionato sopra ai rossoblù (Atalanta, Lazio, Napoli e Juventus), ma è in pessima compagnia di Milan, Sampdoria, Cagliari e Spal per quanto riguarda la precisione: queste cinque compagini hanno concluso più volte fuori dallo specchio che dentro. Costringe il suo portiere a pochissime parate, appena quattro in più rispetto alla capolista Inter (che non a caso ha la terza difesa della Serie A), ma ha già incassato quindici gol in dieci partite.
La classifica degli expected goals dice che i ragazzi di Mihajlovic potrebbero segnare più di due gol a partita, il che significherebbe essere secondi solo ad un’Atalanta che in questa prima parte di stagione ha infranto vari record riguardo le reti segnate, ma la mancanza di concretezza e cinismo davanti allo specchio porta il Bologna a realizzare solo 1,4 gol a gara.
Ad oggi la classifica dei felsinei non è bella quanto avrebbe potuto essere, perché per ogni statistica positiva raccolta ne esiste una negativa a fare da contrappeso. I felsinei sono spinti in basso dal peso dei loro errori e delle loro imprecisioni, e questa di per sé può anche essere considerata una buona notizia: significherebbe che alla squadra è stata data la miglior impronta possibile, e che non manca qualcosa in termini di principi o di trame di gioco. Va trovato il calibro, ma la base è solida e i mezzi per tornare a salire ci sono. Cominciare a farlo contro un’Inter obbligata a vincere per non perdere di vista la capolista Juventus non sarà facile, ma non c’è bisogno di alcuna statistica per rendersi conto che finalmente il Bologna non è più la vittima sacrificale di nessuno.
Per il match di domani pomeriggio rientrerà quantomeno in panchina il grande ex di giornata Medel, oltre naturalmente a Danilo, Palacio e Poli, che torneranno a ricomporre la spina dorsale della formazione. Sarà una partita vera, perché la banda di Sinisa ha già fermato la Lazio e fatto sudare Roma e Juventus, e conta di ripetersi dinnanzi agli uomini di Conte, che finora contro le squadre di metà classifica hanno quasi sempre vinto ma mai dominato. Giusto il tempo di sistemare alcuni dettagli, e il Bologna sarà pronto. «Che vinca il migliore? Speremo de no!», citando Nereo Rocco. Ma il più preciso, magari, sì.

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