Barrow decisivo con due colpi da campione, Soriano da Nazionale. Orsolini incisivo, la corsia mancina patisce la verve del Cagliari

Barrow decisivo con due colpi da campione, Soriano il solito faro. Orsolini in crescita, la corsia mancina patisce la verve del Cagliari

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Skorupski 6 – Impallinato due volte senza particolari responsabilità, preciso e puntuale negli altri interventi. Anche oggi la squadra non lo aiuta a ritrovare quella porta inviolata che in campionato manca da ormai 39 partite.

De Silvestri 6 – Il Cagliari gioca prevalentemente sull’altra corsia e lui non incorre mai in particolari grattacapi.
Danilo 6,5 – Non si fa condizionare dall’ammonizione con cui deve convivere per un’ora, e combatte indomito prima contro Simeone e poi contro Pavoletti, vincendo tutti i duelli aerei.
Tomiyasu 6 – Si ritrova lui a farsi anticipare da Joao Pedro e a prendersi – ingiustamente – la colpa dell’1-0 sardo, ma tutta la squadra era posizionata male dopo la palla persa da Orsolini. In aiuto di Hickey fa quello che può, a centro area non va mai in affanno.
Hickey 6 – Dalle sue parti agiscono clienti scomodissimi come Nandez, Joao Pedro e nel secondo tempo anche Ounas, lui ogni tanto barcolla ma non molla mai.

Schouten 6 – Primo tempo non semplice, cresce nel secondo recuperando e smistando palloni importanti.
Svanberg 6 – Meglio negli inserimenti che in copertura: è la sua indole, ma con quel fisico può e deve farsi rispettare di più.

Orsolini 6,5 – Ogni azione offensiva del Bologna passa dai suoi piedi: incappa in qualche errore di misura di troppo, ma gli va riconosciuto il peso dell’ingente carico di lavoro e responsabilità a cui è sottoposto. Inventa di testa l’assist per Soriano e per poco non regala la tripletta a Barrow con un filtrante al bacio.
Soriano 7 – Non ha mai smesso di essere fondamentale, quest’anno è anche più freddo in zona gol. Cosa chiedergli di più? Chiediamo piuttosto a Mancini di convocarlo in Nazionale.
Barrow 8 – Fino a quando predilige i cambi di campo, risulta prevedibile e quasi mai pericoloso. Non appena punta l’uomo, si sbarazza di Walukiewicz e trova l’eurogol dell’1-1. Nella ripresa raddoppia con un’altra bellissima conclusione da fuori area, facendo sembrare impotente un signor portiere come Cragno.

Palacio 6,5 – Sempreverde spina nel fianco. L’unico aspetto negativo del suo continuo svariare è che senza di lui l’area si svuota pericolosamente, ma la sua capacità di non dare punti di riferimento è fondamentale per la manovra rossoblù.

Dominguez 6 – Buon ingresso: rincorre, si fa sempre trovare nel posto giusto e gioca con intelligenza i palloni che gli arrivano.
Denswil 6 – Entra per rinforzare un out di sinistra in po’ in apprensione e fa il suo.
Vignato s.v. – Fa tenerezza vederlo lassù, come prima punta, tra i giganti Godin e Walukiewicz. Ma del resto, Santander non c’è e non ci sarà per un po’.

Mihajlovic 6,5 – Per quanto crea in fase offensiva, il Bologna meriterebbe solo un lungo applauso. La fase difensiva, invece, è un cantiere aperto da troppo tempo, con il risultato che durante tutte le partite (anche quelle vinte) si sudano sette camicie. Però, il gioco e gli attributi della squadra sono firmati Sinisa.

Arbitro Fabbri e assistenti 5 – L’azione che porta al 2-1 di Simeone nasce da un fallo di Walukiewicz su Palacio che l’arbitro non vede e il VAR ignora (a Roma le cose erano andate diversamente…). Nel finale il già ammonito Lykogiannis viene graziato dopo una pedata a Orsolini, mentre Nandez falcia il numero 7 rossoblù e non riceve neanche un giallo. E l’aggiunta di un ulteriore minuto di recupero ai cinque predisposti in precendenza è un atto di puro protagonismo.

Fabio Cassanelli

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