Beukema e Ravaglia enormi, Ndoye scatenato, Motta e Zirkzee portano il calcio e il Bologna in un'altra dimensione

Beukema e Ravaglia enormi, Ndoye scatenato, Motta e Zirkzee portano il calcio e il Bologna in un’altra dimensione

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I voti ai protagonisti di Inter-Bologna 0-0 (1-2 d.t.s.).

Ravaglia 8 – Para il possibile e pure l’impossibile nel corso dell’intera partita, chiedere in particolare a Frattesi, Dimarco e soprattutto a Lautaro, ipnotizzato dagli undici metri. Ennesima ‘magata’ di Motta.

Corazza 6 – Tutto sommato regge bene l’urto contro un caldissimo Carlos Augusto, provando anche a spingersi in avanti. Peccato ‘solo’ per l’ingenuità che porta al giusto rigore concesso in favore dell’Inter.
Lucumí 7 – Thiago piazza lui, mancino, sulla destra, e Beukema, destro, sulla sinistra. Jhon si ritrova per quasi 100 minuti a fronteggiare uno dei migliori attaccanti d’Europa: sempre attento, con le buone e con le cattive. Purtroppo al 92′ finisce in mezzo al momentaneo vantaggio interista.
Beukema 8 – Un lavoro egregio contro l’ex di turno Arnautovic e poi contro Thuram. Al 112′, da vero e proprio rapace d’area, trova con istinto e precisione il gol del pareggio, il suo primo in Italia.
Lykogiannis 6,5 – Le poche sortite offensive nel corso dei regolamentari passano dai suoi piedi e dai cross, come quello ben servito a Fabbian. E anche il velenoso corner dell’1-1 è opera sua.

Aebischer 6 – Tanto agonismo e qualche difficoltà in fase d’impostazione, come ad inizio ripresa: da un suo brutto errore nasce l’occasione che gentilmente l’ex Arnautovic cestina in piena area di rigore.
Moro 6 – Il copione della gara costringe il centrocampista croato ad una prova più di quantità che di qualità: lavoro oscuro ma prezioso.

Saelemaekers 6 – Un personale derby con pochi lampi, certo non per colpe tutte sue: qualche pallone non gestito a dovere, altri più velenosi e potenzialmente pericolosi ben intercettati dalla difesa nerazzurra.
Fabbian 6,5 – Il più vivace dei tre in mezzo, specialmente nella prima ora di gioco: sfiora la rete da cineteca con un tacco volante di esterno che finisce fuori di niente.
Urbanski 6 – Una serata da 120 minuti alla ‘Scala del calcio’ non è cosa di tutti i giorni per un 2004. Ha il merito di restare sempre dentro alla sfida e di provare a rendersi utile in diverse maniere.

Van Hooijdonk 6 – Compito ingrato il suo: pochissimi palloni giocabili, spesso e volentieri sporchi. Battaglia impari contro la retroguardia interista, in particolare con Acerbi, ma l’impegno merita un encomio.

El Azzouzi (24′ st) 6,5 – Impatto di personalità a Milano: in campo a testa alta, con quantità e qualità.
De Silvestri (31′ st) 6 – Fa valere muscoli ed esperienza finché Carlos Augusto non si infila tra lui e Lucumí in occasione del gol interista.
Ndoye (40′ st) 8 – Suona la carica coi suoi strappi e le sue accelerazioni. Sceglie proprio la serata giusta per sbloccarsi in Italia: al 116′ ‘cucchiaino’ preciso e dolcissimo a superare Audero.
Zirkzee (40′ st) 9 – Un tacco spaziale per accomodare il pareggio a Beukema e la giocata con cui manda al bar Acerbi e in porta Ndoye nell’azione del sorpasso. Tempo di riuscita: meno di mezzora.
Calafiori (9′ pts) 6,5 – Una ventina di minuti che bastano e avanzano per testimoniare, ancora una volta, l’esponenziale crescita del difensore scuola Roma.

Motta 9 – L’ampio turnover si riflette inevitabilmente sullo sviluppo e l’andamento della contesa: l’Inter si fa preferire nel corso della partita e, specialmente nella ripresa, colleziona diverse occasioni per portarsi avanti nel punteggio. Il vantaggio nerazzurro ad inizio supplementari potrebbe rappresentare l’inizio della fine, invece un Bologna ridisegnato in corsa con straordinaria lucidità da Thiago (ma sempre carico di giocatori meno impiegati) ha la forza e i mezzi tecnico-tattici per recuperare e ribaltare l’ottavo di finale di Coppa Italia. Dieci anni dopo, sul medesimo palcoscenico, la vendetta è servita.

Arbitro La Penna e assistenti 6 – Metro lineare all’interno di una gara che non presenta episodi complessi. Unico errore del fischietto romano, quello commesso nella circostanza che porta al rigore per l’Inter: il tocco di braccio di Corazza risultava lampante già in presa diretta, come confermato dalla successiva rapidissima revisione al monitor.

Riccardo Rimondi

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Foto: bolognafc.it