Bologna solidissimo, difesa e centrocampo si mantengono su livelli alti. Skorupski sigilla la porta, Sansone entra bene

Bologna solidissimo, difesa e centrocampo si mantengono su livelli alti. Skorupski sigilla la porta, Sansone entra bene

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Skorupski 7,5 – Almeno tre le parate decisive. Concentrato e preciso in ogni frangente, più forte della gomitata in testa rifilatagli al 32′ da Mancini, fortunato solo nel finale sul tocco all’indietro di Theate che si spegne sul suo petto. Ottima prestazione, da ex di turno, per il sesto clean sheet stagionale.

Soumaoro 6 – Forse il meno appariscente dei tre dietro, fatica a contenere gli esterni della Roma quando lo puntano. Più a suo agio nei momenti in cui deve contenere Abraham sul piano fisico. Talvolta fuori equilibrio, al 65′ (complice una zolla maledetta) lascia campo all’inglese, ma Medel risolve.
Medel 7 – Intelligente nel dirigere i suoi corazzieri per limitare Abraham, col quale pagherebbe altrimenti un gap fisico importante. Sempre puntuale negli anticipi e lucido nelle giocate, a 34 anni, in un turno infrasettimanale.
Theate 7 – Dalla sua parte Zaniolo si insinua spesso, ma l’ex Ostenda alza letteralmente un muro. E se la Roma ci prova con le palle alte, lui alza la contraerea e non sbaglia niente. Classe 2000, talento e personalità straripante.

Skov Olsen 6 – Dal punto di vista tattico rimane applicato e svolge al massimo il compito affidatogli. Resta comunque un grande punto interrogativo sul suo ruolo: troppo timoroso in fase offensiva, puntando poche volte l’uomo, meno portato di De Silvestri (per ovvie ragioni) a quella difensiva.
Svanberg 7,5 – Gol e prestazione da tuttocampista. Quantità e qualità unite in un unico giocatore, corre fino alla fine mostrando anche una condizione fisica importante. Un patrimonio per il Bologna.
Dominguez 7 – Ad alcune geometrie che vede solo lui, strappando espressioni di stupore sugli spalti, aggiunge anche tanta garra sudamericana. Acciaccato ma infaticabile e intoccabile: sia la mediana che l’intera squadra non possono fare a meno di lui.
Hickey 6,5 – Prestazione importante contro un dirimpettaio tosto come Karsdorp. Se può, prova sempre a puntare l’uomo e a batterlo, uscendo palla al piede e mettendo in difficoltà la catena di destra giallorossa. Citofonare Carles Perez, costretto a stenderlo per fermarlo.

Soriano 6 – In una partita senza Arnautovic fin dal 17′, ci si aspettava che prendesse in mano le redini del reparto offensivo, inserendosi di più negli spazi. Invece viene spesso costretto a ricevere palla molto basso o a svolgere compiti d’interdizione, rendendosi comunque utile.
Barrow 6 – La velocità è la sua arma principale, ma i centrali della Roma non sono da meno. Rimane ugualmente una costante spina nel fianco per i capitolini, malgrado il ruolo di prima punta (causa infortunio di Arnautovic) non sia proprio il suo prediletto.

Arnautovic s.v. – Giusto il tempo di assaggiare il manto erboso ed è costretto al forfait per un problema muscolare, pare di non leggera entità. Una tegola di cui Mihajlovic avrebbe fatto a meno.

Sansone (17′ st) 6,5 – Chiamato ad entrare nella mischia a freddo, ricopre il ruolo alle spalle di Barrow nel migliore dei modi, cercando sempre di rendersi pericoloso e fungendo da collegamento tra il centrocampo e il gambiano.
De Silvestri (35′ st) s.v. – Qualche minuto per ritrovare il campo e mettere la sua esperienza al servizio dei compagni.
Orsolini (45′ st) s.v. – Ruolo di punta per gli ultimi giri di lancette, con la Roma tutta all’attacco.
Vignato (45′ st) s.v. – Rileva uno sfinito Dominguez per aggiungere un po’di freschezza nel finale e difende bene un paio di palloni.

Mihajlovic 7,5 – Partita contro la quinta della classe preparata benissimo, nonostante il poco tempo a disposizione, e gestita con lucidità in corso d’opera dopo l’infortunio di Arnautovic. I rossoblù mostrano un’organizzazione invidiabile e danno sempre l’impressione di sapere cosa fare, sia con che senza la palla. E la classifica, coi suoi 24 punti, diventa sempre più bella.

Arbitro Pairetto e assistenti 6,5 – Severo coi gialli, lasciando però giocare il più possibile, nonostante una partita maschia sin dalle prime battute. Il VAR Irrati non ha bisogno di rettificare nulla (il rigore per sgambetto di Dominguez su Mkhitaryan ci sarebbe, se non fosse fuorigioco): nessuna zona d’ombra all’interno di un match molto godibile, anche per merito dei pochi fischi.

Lorenzo Bignami

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Foto: Getty Images