Dominguez e Schouten, gara di sostanza e qualità. Tomiyasu solido, Dijks in crescita, Palacio impreciso

Dominguez e Schouten, gara di sostanza e qualità. Tomiyasu solido, Dijks in crescita, Palacio impreciso

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Da Costa 6 – Chiamato di nuovo in causa per le condizioni non ottimali di Ravaglia, svolge normale amministrazione. Quasi mai impegnato, De Silvestri e il palo lo aiutano sullo scavino di Ribery ad inizio gara.

De Silvestri 6 – Nei primi dieci minuti soffre le folate di Ribery, poi cresce assieme a tutta la squadra, finché una contusione non lo costringe ad uscire all’intervallo.
Danilo 6 – Gode del pomeriggio opaco di Vlahovic, presidia il reparto con calma e nel secondo tempo fa da chioccia a Paz, che di rado si assume la responsabilità di impostare l’azione.
Tomiyasu 6,5 – Mihajlovic lo ha definito «un soldatino giapponese». Di sicuro al Franchi è il migliore della retroguardia, prima da centrale poi da terzino destro dopo l’uscita di De Silvestri. Un jolly preziosissimo.
Dijks 6,5 – Un passo per volta sta tornando ai livelli migliori: chiusure precise e discese coraggiose palla al piede. Una crescita incoraggiante, per un ragazzo che dopo la prima di campionato ne aveva saltate undici consecutive.

Schouten 6,5 – Ha ragione Sinisa quando dice che il Bologna con Schouten è una squadra, senza di lui un’altra. La qualità dei palloni giocati da Jerdy è quasi sempre eccelsa. E la quantità di campo presidiata impressionante.
Dominguez 7 – Il migliore in campo, per il lavoro indefesso nell’interdizione e la partecipazione alla manovra. Si fa vedere anche in attacco, con un colpo di testa che poteva generare un tap-in di Soriano.

Orsolini 6 – Vivace e vicino al gol con un bel tiro da fuori nel primo tempo, sostituito da Skov Olsen al 75′ dopo aver finito la benzina.
Soriano 6,5 – Come sempre tutte le azioni da gol passano dai suoi piedi. È l’uomo-ovunque di questa squadra.
Barrow 6 – Gioca bene tutti i palloni che gli passano tra i piedi e, specie nel primo tempo, crea diversi grattacapi ai viola. Nella ripresa si offusca un po’, vittima del solito atteggiamento ondivago: ora acceso, ora spento.

Palacio 5,5 – Sbaglia, allungandosi troppo il pallone, due faccia a faccia con Dragowski. Molto movimento, poca concretezza. Non è un problema d’età (il 5 febbraio saranno 39), di generosità o di classe, ma di precisione e lucidità negli ultimi metri.

Paz 6,5 – Entra al posto di De Silvestri, rischia subito il giallo (Orsato lo grazia) e poi si disimpegna in due-tre ottime chiusure. Sì, si può contare anche su di lui.
Skov Olsen 6 – Non si segnala per guizzi particolari, però si danna l’anima in fase difensiva (andando sempre a infastidire Ribery) e aiuta i compagni a portar via un punto che sta stretto.
Vignato 6 – Anche lui dentro nell’ultimo quarto d’ora per far rifiatare un Bologna in debito d’ossigeno. Libera un buon pallone dalla difesa in un momento di difficoltà, ne gioca almeno un altro paio con padronanza.
Poli s.v. – Inserito per ‘far legna’ nei minuti finali.
Svanberg s.v. – Stesso discorso di Poli.

Mihajlovic 6,5 – Un ottimo primo tempo e una buona ripresa, ma il solito problema di concretezza. Per una volta che non subisce gol, il Bologna non lo fa. Quarto pareggio di fila: la media salvezza c’è, ma per sognare più in grande è troppo poco.

Arbitro Orsato e assistenti 6,5 – Partita diretta in maniera impeccabile. Se nel 2020 l’IFFHS (International Federation of Football History & Statistics) ha eletto Daniele Orsato miglior arbitro del mondo, un motivo c’è.

Luca Baccolini

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