Dzemaili e Palacio emergono in un Bologna in difficoltà. Male anche l'arbitro Abisso

Dzemaili e Palacio emergono in un Bologna in difficoltà. Male anche l’arbitro Abisso

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Skorupski 6 – Confermate le impressioni delle ultime partite, se non della sua intera esperienza rossoblù: non aggiunge quasi mai quella parata che ti cambia la partita, o che te la salva. Sul 2-1, dunque a risultato già virtualmente acquisito, respinge però un bel tiro dell’indemoniato Kulusevski.

Mbaye 5,5 – Un terzino? Maybe, il suo anagramma. Comincia la partita facendosi superare spesso in velocità. Alterna poi una buona guardia al suo orticello ad altre ingenuità assortite. Ma va detto che giocare in una difesa priva di Danilo e totalmente rimaneggiata non è facile per nessuno.
Tomiyasu 6 – Per settanta minuti centrale di difesa. Interpreta il ruolo come fosse un terzino, spingendosi in avanti alla ricerca di glorie offensive che non arrivano. In compenso, da terzino argina bene nei venti minuti che restano, purtroppo a risultato già parzialmente compromesso.
Denswil 5,5 – Si guarda bene dal fare un passo più lungo della sua gamba. Prudente fino alla pedanteria, fa rimpiangere ancora di più l’assenza dei titolari.
Krejci 6 – Si intimidisce più del solito, in un ruolo che cominciava a calzargli bene. Ma è sul lato – debole – di Denswil, e quindi si spende anche per aiutare il compagno. Poi a tempo scaduto avvia l’azione che porta all’angolo e infine al pareggio.

Medel 6 – Leader dell’emisfero basso della squadra, abbassandosi spesso tra i due centrali della retroguardia, gli manca continuità di erogazione dell’energia.
Dzemaili 7,5 – Chiude col corpo un tiro a colpo sicuro di Kucka, evitando il vantaggio del Parma dopo un quarto d’ora. Si spende e si spande con gran profusione di energia. E nel primo tempo sfiora pure il gol con un tiro da fuori. Il preludio alla perla del 2-2, che vale tantissimo per il morale, più che per la classifica.

Orsolini 6 – La Nazionale ha visto il suo lato migliore. A Bologna quest’anno lo stiamo ancora aspettando, fiduciosi. Una bella azione vanificata da Dermaku, l’assist dalla bandierina per Palacio, una pregiata volée fuori di nulla, ma anche vari cross imprecisi, calci di punizione inefficaci e affondi poco taglienti.
Svanberg 5,5 – Lo svedese ha un tocco di palla che seduce: pratico, efficace, mai lezioso. Ma il Parma è così tatticamente ben messo in campo che il trequartista viene sommerso e imbrigliato quasi sempre.
Sansone 5,5 – Grandi serpentine che disorientano, ma che all’atto pratico producono poco. Sente molto, forse, l’assenza di Soriano, con cui dialogava in grande sintonia.

Palacio 6,5 – Il suo undicesimo gol è oro finché dura. Poi nella ripresa, esausto per aver combattuto oltre il limite dei suoi quasi 38 anni, perde un pallone facile sulla trequarti d’attacco liberando il contropiede letale degli avversari.

Poli (20′ st) 6 – Entra per rivitalizzare un centrocampo in cui Svanberg, da trequartista, lasciava buchi e non riusciva più a fornire idee.
Skov Olsen (32′ st) 6 – Nell’arrembaggio finale rileva Mbaye, col risultato di alzare un po’ il baricentro. Mossa indovinata.
Paz (38′ st) 6 – Suo l’assist di testa che consente al Bologna di pareggiare con l’eurogol di Dzemaili, ma interessanti anche i suoi lanci dalle retrovie. Mario è vivo e lotta insieme a noi.

Mihajlovic e collaboratori 6 – Due settimane di sosta non sono servite a cambiare faccia al Bologna, solo leggermente meglio rispetto a quello di Reggio Emilia. Il pareggio aiuta il morale ma non la classifica. Cominciamo a preoccuparci? Non ancora. Ma resta ancora scarso il bottino delle ultime dieci giornate, con una sola vittoria (quella con la Sampdoria).

Arbitro Abisso e assistenti 4 – Primo tempo: gomitata di Kucka su Orsolini neanche sanzionata. Secondo tempo: mani del già ammonito Barillà a fermare un’azione offensiva e niente secondo giallo, poi mani in area di Darmian e neanche una review. Bologna così così, direttore di gara e soci molto peggio, come ormai di consueto.

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Foto: Damiano Fiorentini