Lykogiannis da maestro, Calafiori sporca una prestazione superba. Saelemaekers non c'è, Ndoye sì. E Doveri fa ancora giocare...

Lykogiannis da maestro, Calafiori sporca una prestazione superba. Saelemaekers non c’è, Ndoye sì. E Doveri fa ancora giocare…

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I voti ai protagonisti di Lecce-Bologna 1-1.

Skorupski 6 – Attento all’inizio coi pugni su Dorgu, poi sostanzialmente inoperoso (eccetto una brutta uscita alta) perché il Lecce è vivace ma non punge. All’ultimo istante intuisce il rigore di Piccoli ma non riesce nel miracolo.

Posch 6,5 – Argina benissimo Dorgu e soprattutto Banda, due frecce che lo tengono impegnato ma che non fanno mai veramente male per merito suo.
Lucumí 7 – Ritrova la titolarità e garantisce la solidità di sempre con una prestazione autoritaria e priva di sbavature.
Calafiori 6,5 – Rovina una prestazione quasi da 8 con un fallo (o meglio un tocchettino) da rigore che consente al Lecce di riagguantare una partita già chiusa.
Kristiansen 6 – Si perde Gonzalez vicino alla porta e rischia più volte il giallo perché spesso in ritardo. Cresce nella ripresa e rimane in campo fino alla fine, chiudendo stremato.

Ferguson 6,5 – Ennesima gara di grande intelligenza, pulizia e sacrificio, procurandosi anche la punizione dello 0-1. Mezzo voto in meno perché uno come lui avrebbe dovuto segnare a porta quasi vuota al 76′, chiudendo la contesa.
Aebischer 6 – Fatica un po’ come unico perno di centrocampo (e Motta dovrebbe capirlo) ma si destreggia meglio che contro il Torino.
Fabbian 5,5 – Meno coinvolto e pericoloso rispetto ad altre uscite. Ha gamba, fisicità e inserimenti, e in una partita del genere era lecito aspettarsi qualcosa in più.

Ndoye 6,5 – Tra i più attivi sin dall’inizio, sono suoi il primo cross pericoloso e il primo tiro in porta. Col suo strappo micidiale e arriva più volte a mettere se stesso e i compagni davanti alla porta, compreso Lykogiannis però spreca.
Van Hooijdonk 5,5 – Prima da titolare in campionato, tante sportellate e un unico pallone giocabile in area che col mancino spedisce sull’esterno della rete.
Saelemaekers 5 – Impalpabile. Con ogni probabilità al momento non partirebbe se Motta avesse altri esterni offensivi a disposizione.

Freuler (13′ st) 6,5 – Più a suo agio rispetto ad Aebischer in un ruolo nevralgico, con lui in mediana (ben supportato da Moro) la squadra gira ancora meglio e soffre ancora meno.
Lykogiannis (13′ st) 7 – Sblocca il match con una superba punizione all’incrocio e interpreta molto bene il ruolo di ala. Ha sul sinistro la chance del 2-0 ma allarga troppo il piatto, lasciando ancora in piedi un Lecce ormai alle corde.
Moro (13′ st) 6,5 – Parte dalla mediana ma trotterella un po’ a tutto campo e alza il livello di qualità della squadra, lavorando benissimo ogni singolo possesso.
Zirkzee )13′ st) 5,5 – Non al meglio, ha il compito di ripulire più palloni possibili e far salire la squadra: grande impegno ma, fa strano dirlo, non troppa precisione.
Urbanski (40′ st) 6 – Dieci minuti ben fatti anche nell’inedita posizione di esterno destro, lavora sempre bene la palla e impegna Falcone con una staffilata da dentro l’area.

Motta 6,5 – Si prende il rischio di far partire in panchina Beukema e Zirkzee (non al top) e fino al 95′ il risultato gli dà ragione. Il Bologna del primo tempo non brilla, poi lui cambia quattro giocatori contemporaneamente e la musica cambia, con la squadra che va ad un’incollatura dall’agganciare la zona Champions: il rammarico per i due punti persi resta ma non toglie nulla al lavoro egregio che sta svolgendo da mesi.

Arbitro Doveri e assistenti 5 – Doveri piuttosto fiscale su ogni contatto fin dalle prime battute, coi giocatori di casa che vanno a terra molto facilmente e vengono spesso premiati. Nel finale, con un gesto preciso rivolto al quarto uomo, aumenta i minuti di recupero da 4 a 5 per punire una perdita di tempo di Skorupski, ma a 95′ già superato fa battere un corner a Lecce e proseguire poi l’azione che conduce al contatto Calafiori-Falcone. Di fatto il difensore appoggia la mano sul collo del portiere giallorosso, che stramazza a terra, e in epoca VAR questi rigorini o rigoretti si concedono sempre. A proposito, al VAR c’è Nasca, l’AVAR di Juventus-Bologna, quello che spingeva per chiudere in fretta la review dopo la falciata di Iling su Ndoye…

Fabio Cassanelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)