Medel, Dominguez e Arnautovic le luci più luminose di un Bologna senza ombre

Medel, Dominguez e Arnautovic le luci più luminose di un Bologna senza ombre

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Skorupski 6,5 – Reattivo e lucido fino alla fine, anche sulle palle di non immediata lettura. 

Soumaoro 6 – Non va mai per il sottile e quando si spinge avanti, soprattutto per i calci piazzati, si rende sempre pericoloso: nel primo tempo un suo colpo di testa finisce di poco alto.
Medel 7 – Toglie letteralmente il pallone a Nzola un secondo prima del tiro a tu per tu con Skorupski: intervento che vale un gol, bissato poco dopo da una chiusura da applausi sulla corsa del forsennato Agudelo.
Theate 6,5 – Funge da ottima cinghia di collegamento sulla fascia mancina, con incursioni che tengono sempre alta l’attenzione degli avversari. In più ha la personalità del combattente di lungo corso.

Orsolini 6 – La mira non è più quella di un tempo, ma l’impegno è fuori discussione. Esce al 75′ visibilmente contrariato, forse perché avrebbe voluto contribuire più a lungo ad una partita ben interpretata. In un ruolo, ricordiamolo, non suo.
Svanberg 6,5 – Un tiro da fuori al 67′ fa tremare il Picco. La ‘coppia di fatto’ che ha formato con Dominguez lo esalta in ogni giocata. Tatticamente intelligentissimo, è difficile immaginare un Bologna senza di lui.
Dominguez 7 – Semplicemente indispensabile in questo centrocampo: ha ritmo, personalità, tempi giusti, progressione. E conquista la punizione che genera il rigore per tocco di braccio di Nzola.
Hickey 6 – Una gran quantità di cross e una buona intesa con Theate, che lo raddoppia e lo aiuta alla bisogna.

Soriano 6 – Tra corridoi angusti e linee sempre schiacciate, cerca sempre una giocata illuminante: a volte la trova. Oggi la finalizzazione non lo riguarda, mentre la sua esperienza è preziosa nei minuti finali.
Barrow 6,5 – Due pali e tanto movimento in avanti, nello stadio che un anno fa lo vide segnare un gol da quaranta metri (e sbagliare poi un rigore al 96′). Stavolta non segna, ma tiene sempre in ansia la difesa spezzina.

Arnautovic 7 – Tanto lavoro, un palo pieno, una partita rabbiosa. Poi il rigore decisivo calciato a mezza altezza, con enorme freddezza. Suo anche il potente calcio di punizione che aveva generato il penalty.

Sansone (30′ st) 6 – Un tiro troppo lieve, ma quando entra in campo la sua presenza si fa sempre notare per qualità e inventiva.
Skov Olsen (30′ st) 6 – Rileva Orsolini (con cui era stato in ballottaggio prima del match) e fa il suo, specialmente in fase di copertura.
Vignato (30′ st) 6 – Ormai fisso nel ruolo del subentrante, lo interpreta col suo solito piglio, infondendo veemenza alla manovra e corse spregiudicate in avanti.
Bonifazi (40′ st) s.v. – Dentro per presidiare e difendere il prezioso risultato.
Mbaye (44′ st) s.v. – Stesso discorso di Bonifazi, al posto di uno stremato Arnautovic.

Mihajlovic 7 – Vittoria sofferta, combattuta ma soprattutto meritata, anche grazie ad un atteggiamento figlio di quanto predicato in settimana.

Arbitro Massimi e assistenti 6,5 – Il promettente arbitro termolese classe 1988, molto apprezzato nelle categorie inferiori, dirige bene la sua nona partita di Serie A. Tutte corrette le decisioni, incluso il rigore assegnato al Bologna per movimento non congruo di Nzola e pallone toccato col gomito alto in barriera.

Luca Baccolini

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