I voti ai protagonisti di Lecce-Bologna 2-2.
Skorupski 7 – Compie un miracolo su Pierotti, ma la difesa non lo aiuta a sbrogliare la situazione e Coulibaly segna. Fa tutto quello che è in suo potere, incluso un salvataggio decisivo su Gallo, ma quando Camarda viene perso in area piccola può solo alzare bandiera bianca.
Holm 6,5 – Rientra in grande spolvero, azzerando Tete Morente e trovando un suggerimento perfetto per il ritorno al gol di Odgaard.
Heggem 5,5 – Stulic non gli scappa quasi mai, Tiago Gabriel sì e al 90′ il Lecce va vicinissimo al raddoppio prima di trovarlo davvero. Ancora così così col pallone tra i piedi.
Lucumí 5,5 – Il Lecce non pressa le uscite del Bologna, lui però va spesso in apprensione da solo. È il primo regista della squadra, ma le idee latitano e il ritmo rimane sempre molto basso.
Miranda 4 – Prima si fa sovrastare da Pierotti, poi nel tentativo di allontanare il pallone lo lascia a Coulibaly e il Bologna va sotto. Fatica anche contro N’Dri, e al 94′ si perde Camarda sul corner da cui nasce il 2-2. Disastro.
Moro 6 – Il Lecce non lo asfissia, lui ha spazio sia per ragionare che per inserirsi e un paio di guizzi li tira fuori. E anche in difesa rintuzza in più occasioni.
Ferguson 6 – Reclama un rigore e rischia di causarne uno. Non rende giustizia alle sue doti balistiche con un tiraccio e, anche se statistiche alla mano corre più degli altri, non sembra mai nel vivo dell’azione.
Orsolini 6 – Il gol su rigore gli vale la sufficienza risicata, perché per il resto… È spesso in fuorigioco e aiuta poco e male Holm, lasciandolo solo contro Gallo e Morente ed esponendo la squadra a rischi continui. Lo stesso Gallo stravince il duello anche in difesa, neutralizzandolo.
Fabbian 6 – Prestazione apprezzabile per dispendio fisico e generosità, anche se qualche pallone poteva essere servito ai compagni con più cura.
Rowe 6 – Un tiro ben parato da Falcone e una bella imbucata per Dallinga, che poi si guadagna il rigore, in chiusura di primo tempo. Nella ripresa appare più timido, forse più stanco, e perde il suo alone di pericolosità.
Dallinga 5,5 – Primo tempo bruttino al netto del penalty conquistato, si vede poco e spreca tutto quando nel finale potrebbe servire Orsolini davanti a Falcone. Nel secondo lavora un po’ meglio di sponda, ma di pericoli non ne porta mai.
Bernardeschi (17′ st) 5 – Subito una figuraccia contro Gallo, perché prima lo anticipa e poi si lascia fregare: grazie Skorupski. Causa la punizione con cui il Lecce va vicino al pari per la prima volta, e davanti si rivela impalpabile quanto Orsolini.
Cambiaghi (23′ st) 6 – Grazie a lui la fascia sinistra ritrova quella verve che si era persa con l’appannamento di Rowe, anche se stavolta non arrivano giocate in grado di spaccare la partita.
Castro (23′ st) 5,5 – Una volta trovato il vantaggio, il Bologna prova quasi più a gestire che a dare il colpo di grazia. Non viene servito granché, ma quei pochi palloni toccato oggi li gestisce maluccio.
Odgaard (23′ st) 7 – Entra col piglio giusto, si dimostra in crescita e ribalta un match complesso trovando una deviazione dopo una bella girata col destro. Il suo ritorno, al gol e non solo, c’è, la vittoria esterna ancora no.
De Silvestri (38′ st) s.v. – Neanche il suo ingresso permette al Bologna di stringere i denti con esperienza, e lui ci mette del suo non trattando benissimo un paio di palloni delicati.
Italiano 5,5 – Il Lecce segna alla prima occasione e prende tre legni, e su entrambi i dati urge una riflessione. A Birmingham c’era stata la prestazione ed erano mancati i punti, a Lecce stavano arrivando tre punti senza la prestazione: il suo Bologna tornerà davvero solo quando saprà trovare la miglior sintesi tra queste due serate.
Arbitro Fourneau e assistenti 6 – Il rigore su Dallinga è solare e il direttore di gara non ha dubbi. La gara è spezzettata da tanti fischi che non contribuiscono a farla decollare, ma la gestione è equanime.
Fabio Cassanelli
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Foto: Maurizio Laganà/Getty Images (via OneFootball)