Partita sontuosa di Medel e della difesa, davanti Arnautovic è un gigante. Sansone ancora decisivo, lavoro egregio di tutto lo staff tecnico

Partita sontuosa di Medel e della difesa, davanti Arnautovic è un gigante. Sansone ancora decisivo, lavoro egregio di tutto lo staff tecnico

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Skorupski 7 – Può fare meglio sul gol di Perisic, che tira sì potente ma non troppo angolato. Si riscatta dando vita ad una partita praticamente perfetta, tra parate sicure, tuffi spettacolari (come al 55′ su Correa) e uscite rassicuranti per tutta la difesa.

Soumaoro 7,5 – Si immola, rischiando il rigore, sul movimento di Lautaro che al 18′ era pronto a tirare a colpo sicuro nello specchio. È solo uno dei tanti esempi di una partita rocciosa, intelligente, precisa in ogni dettaglio.
Medel 8 – Gioca un match che in teoria avrebbe dovuto saltare per squalifica (quel ricorso vinto vale come un gol). Entra in campo col fuoco negli occhi, non sbaglia un anticipo e toglie praticamente ogni palla dai piedi avversari: imprescindibile.
Theate 7,5 – Si fa incantare dal balletto di Perisic nel vantaggio dell’Inter, e dei tre dietro è quello che si prende i rischi maggiori palla al piede. Ma che tempra, che tempismo negli interventi e che personalità questo ragazzo del 2000, anche al cospetto dei campioni nerazzurri.

De Silvestri 6,5 – Il ruolo è talmente ben interpretato che quando Arnautovic colpisce di testa per l’1-1 lui è già lì, pronto a raccogliere l’eventuale rimbalzo. Immagine riassuntiva di una gara giocata con grande abnegazione.
Soriano 6,5 – Nella matassa del centrocampo la sua tecnica si confonde e si annacqua un po’. Ma la qualità del suo gioco è indiscutibile, anche solo per l’ineccepibile senso della posizione.
Schouten 7 – Sulle seconde palle in zona mediana c’è quasi sempre lui. Freddo e logico come un computer nella gestione dei possessi più complicati, un giocatore completamente ritrovato.
Svanberg 6,5 – Esce dopo aver dato tutto. E il tutto stasera era non mandare in tilt il centrocampo, dare ordine, minimizzare gli sprechi e ostacolare le ripartenze avversarie: missione compiuta.
Hickey 7 – Se sono vere le voci che lo indicano già sopra i 15 milioni, la partita odierna non può far altro che confermarle. Stavolta non segna, ma corre avanti e indietro con un’energia mai in diminuendo: le sue sovrapposizioni sono una spina nel fianco destro interista.

Barrow 6 – Buggerato da Perisic, che al 4′ si permette di fargli un tunnel sotto il naso prima di tirare e segnare l’1-0. In attacco non va meglio, si incarta spesso da solo. Però si sbatte in pressione su Brozovic e offre un assist perfetto ad Arnautovic, che lo riporta in linea di galleggiamento per ottenere la sufficienza.
Arnautovic 8 – Svetta di testa su Dimarco e trova l’1-1 in un momento di totale afasia offensiva. Tredicesimo gol in campionato, come Gilardino nel suo anno rossoblù. Scommessa vinta, da lui e da chi ci ha creduto. Ora altre quattro partite per raggiungere i 16 gol di Signori nel 2000/01.

Aebischer (21′ st) 6 – Buon impatto sulla gara, concentrato e sul pezzo come peraltro ha sempre ha dimostrato sin qui.
Dominguez (21′ st) 6,5 – Entra a due terzi di gara sostituendo Soriano. Assicura quantità e fisicità in un momento cruciale della partita, ma soprattutto salva sulla linea un gol fatto di D’Ambrosio all’83’.
Sansone (31′ st) 7 – Come contro l’Udinese entra e segna, leggendo con furbizia la traiettoria della rimessa laterale interista che manda in tilt il povero Radu: un gol tra i più facili che si possano immaginare, ma che resterà nella storia.
Orsolini (43′ st) s.v. – Solo i minuti di recupero o poco più al posto di un esausto Arnautovic. Si sacrifica sulla difensiva e in un paio di occasioni libera bene l’area di rigore.

Mihajlovic e collaboratori 8 – Pareggi con Milan e Juventus, vittoria sull’Inter: chi ci avrebbe creduto? La squadra, ben messa in campo, continua ad esaltarsi nelle difficoltà, tirando fuori energia, lucidità e attributi invidiabili. E la coppia Tanjga-De Leo, con la supervisione a distanza del grande capo Sinisa, dimostra di avere strumenti efficaci per gestire splendidamente il gruppo.

Arbitro Doveri e assistenti 6,5 – Inspiegabili solo i quattro minuti di recupero nel primo tempo, per il resto una direzione autorevole, equa e senza macchie, favorita anche da un match corretto e senza episodi ‘scomodi’.

Luca Baccolini

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