Skorupski, Tomiyasu, Schouten, Soriano e Orsolini i cinque tenori di un Bologna senza note stonate

Skorupski, Tomiyasu, Schouten, Soriano e Orsolini i cinque tenori di un Bologna senza note stonate

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Skorupski 7 – Bravissimo sulla conclusione ravvicinata di Kalinic, di fatto l’unico tiro in porta dell’Hellas. Festeggia il suo rientro con la seconda porta inviolata della sua stagione, la terza in campionato per il Bologna.

De Silvestri 6 – Offende poco, agendo quasi da terzo centrale, ma dalle sue parti concede ancora meno.
Danilo 6,5 – Sempre in controllo, guida una retroguardia raramente così impeccabile.
Tomiyasu 7 – Non fa vedere palla prima a Kalinic e poi a Di Carmine ed è sempre nel posto giusto al momento giusto. Le sue letture odierne sono quelle tipiche di un centrale navigato.
Dijks 6,5 – Conclude la gara stremato, dopo aver arato più volte la fascia come ‘il Trattore’ dei tempi migliori.

Schouten 7 – Dimostra con una grande partita (nel caso in cui qualcuno ne avesse dubitato) che l’infortunio di Genova è stata pura casualità, suggellando il tutto con il lancio a scavalcare la difesa da cui ha origine il rigore di Orsolini.
Dominguez 6,5 – A tratti è parso di vedere in campo due Soriano, e non solo per la super gara di ‘Bobby’. Nico era dappertutto, a tappare buchi ma soprattutto a rifinire. Peccato solo per quello sfortunato tocco all’indietro a liberare Kalinic.

Orsolini 7 – Parte col piglio giusto, ne ha voglia e si vede. Appena vede la porta prova a calciare, prendendosi anche la responsabilità del rigore e regalando al Bologna una vittoria pesantissima.
Soriano 7 – Non c’è azione del Bologna che non passi dai suoi piedi. Fa sempre la scelta giusta e raramente quella banale, correndo a perdifiato per 95 minuti: imprescindibile.
Vignato 6,5 – Corse, dribbling, imbucate, Emanuel mette in scena l’intero repertorio e ripaga a pieno la fiducia dell’allenatore.

Barrow 6 – Da punta si disimpegna bene, offrendo profondità, aprendo spazi e puntando l’uomo. Deve imparare ad essere meno pasticcione quando c’è da colpire per far male, ma certe cose si migliorano solo lavorandoci. Giocando in quel ruolo con continuità arriveranno anche i gol.

Palacio (30′ st) 6 – Entra dopo più di un’ora di meritato riposo e fa quello che sa fare, aiutando la squadra a non schiacciarsi in difesa e legittimando il vantaggio.
Skov Olsen (30′ st) 6 – Una puntuale chiusura difensiva, uno splendido cross per Svanberg e una ripartenza che forse poteva essere conclusa meglio.
Svanberg (30′ st) 6 – Va vicino al gol di testa che avrebbe potuto chiudere la gara con un inserimento dei suoi.
Sansone (38′ st) 6 – Appena entrato si produce in una bella serpentina in area e viene buttato a terra, ma l’arbitro fa proseguire.

Mihajlovic 7 – Contro una squadra che aveva 10 punti in più in classifica e veniva – giustamente – incensata a destra e a manca, mette in mostra uno dei migliori Bologna della stagione, compatto in difesa e divertente in attacco. E si prende una vittoria preziosa e meritata.

Arbitro Mariani e assistenti 6 – C’è il rigore per tocco di Silvestri su Soriano, nella ripresa ce ne potrebbe essere almeno un altro per un calcio a Barrow e un’ancata a Sansone (ma il VAR non chiama). Rivedibili anche i cinque minuti di recupero finali. L’atteggiamento in campo, il metro di giudizio equo e una gestione avveduta dei cartellini valgono comunque al direttore di gara la sufficienza.

Fabio Cassanelli

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