Soriano è un professore, Barrow un predestinato. Segnali positivi da Skov Olsen, ennesima incertezza per Skorupski

Soriano è un professore, Barrow un predestinato. Segnali positivi da Skov Olsen, ennesima incertezza per Skorupski

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Skorupski 5,5 – Ok, le uscite alte sono un problema. Un grosso problema. Bene, a tratti benissimo tra i pali, come sul destro di Falco ad inizio ripresa, ma sbandando così non si dà mai sicurezza al reparto.

Mbaye 6 – Contiene bene Saponara e si propone più del solito, duettando bene con Skov Olsen.
Danilo 6,5 – Autoritario e ordinato nel primo tempo, un po’ in sofferenza (come tutti) nella ripresa, uscendone comunque a testa alta.
Denswil 6 – Dopo la buona prova di Bergamo, rischia di rovinare un’altra prestazione convincente con una cinturata da rigore nel recupero. Per fortuna si ferma in tempo, sfiorando soltanto Mancosu.
Dijks 6 – Sovrapporsi a Barrow è come correre dietro ad uno su un motorino per chiedergli se vuole un passaggio, ma Mitchell resta fedele al suo ingrato compito e sgroppa sulla fascia con ammirevole costanza. Peccato per il pasticcio in collaborazione con Skorupski che vale l’1-2 leccese.

Medel 6,5 – Sarebbe complicato stabilire se il suo lavoro sia più oscuro o più utile. Corre e lotta fino all’ultimo istante come un leone, anzi, come un pitbull.
Svanberg 6,5 – Sa sempre cosa fare, che sia verticalizzare, gestire o dare una mano in difesa. È finalmente sbocciato?

Skov Olsen 6 – Fin qui, la sua migliore prestazione in rossoblù. Punta l’uomo (e lo salta spesso e volentieri), tira in porta e mette finalmente in mostra qualche sprazzo della sua classe.
Soriano 7 – Percussione da manuale che termina con un’imparabile conclusione di destro all’angolino, e una quantità incalcolabile di palloni ripuliti e amministrati con grandissima qualità.
Barrow 8 – Immediato assist di tacco per Palacio (dopo una pregevole difesa del pallone), innesco per Soriano, rasoiata sul palo, una serie di fiammate che lasciano di sasso i difensori avversari, e infine il gol vittoria: in una parola, dominante.

Palacio 7 – Gli basta un minuto per ritrovare, con una giocata di fino, un gol che mancava da febbraio. Poi corre per i restanti 70 incurante di clima e carta di identità.

Poli (11′ st) 5 – È sempre un giro indietro rispetto agli avversari, e conoscendolo dev’essere un problema di condizione e non di volontà. Fatto sta che dopo il suo ingresso il centrocampo rossoblù si fa molto più permeabile.
Krejci (12′ st) 5,5 – Soffre terribilmente la vivacità di Falco e la gamba di Rispoli, si riscatta parzialmente salvando sulla linea il pallone del possibile 3-2 calciato dall’ex rossoblù.
Orsolini (12′ st) 6 – Entra con la mentalità giusta, dà qualche accelerata fumosa delle sue ma poi trova l’assist per il gol vittoria.
Sansone (24′ st) 6 – Una bella torsione di testa alta sulla traversa e un assist al bacio non sfruttato da Barrow, ma soprattutto un encomiabile lavoro in fase di copertura che leva Krejci da più di un impaccio.
Santander (24′ st) 5,5 – Che gol si era mangiato, prima che Barrow lo facesse dimenticare!

Mihajlovic 6 – Primo tempo da 7 abbondante del suo Bologna, secondo da 5 a star larghi. Sufficienza, quindi, Sinisa, ma sono resta più di un dubbio sulle sostituzioni, specie quelle di Dijks e Svanberg. E intanto le partite consecutive senza clean sheet salgono a 31 (32 con la Coppa Italia).

Arbitro Calvarese e assistenti 6 – Conduzione pressoché ineccepibile di una partita senza particolari episodi da ricordare, tranne la ‘carezza’ di Denswil a Mancosu che il numero 8 leccese ha tentato di spacciare per una trattenuta.

Fabio Cassanelli

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