Soumaoro combina un disastro, Mihajlovic gestisce male la superiorità numerica, i cambi danno poco o nulla

Soumaoro combina un disastro, Mihajlovic gestisce male la superiorità numerica, i cambi danno poco o nulla

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I voti ai protagonisti di Lazio-Bologna 2-1.

Skorupski 6 – La palla di Immobile (quella del 2-1) gli passa sotto le gambe, ma la sufficienza è pienamente guadagnata considerando la mole di interventi effettuati nel primo tempo. Incolpevole anche in occasione del pareggio laziale, quando la sua respinta di piede finisce addosso a De Silvestri.

Soumaoro 4 – Si fa espellere per somma di ammonizioni poco prima dell’intervallo, vanificando la preziosissima superiorità numerica guadagnata un po’ casualmente con l’espulsione di Maximiano al 5′. Due interventi scomposti e soprattutto inutili, perché lontani dalla porta. Riequilibrate le forze, la Lazio ha gioco facile a rovesciare le sorti della partita.
Medel 6 – Morde le caviglie e presidia tutto, anche i calci piazzati, nonostante la differenza di stazza con gli avversari. Il suo carisma tiene a galla il Bologna.
Lykogiannis 6 – Buona partenza in un ruolo ricoperto solo qualche volta in carriera, poi cala alla distanza e soffre la velocità degli avanti laziali. Ci prova anche su punizione, dimostrando di avere piede caldo ma mira rivedibile.

De Silvestri 5,5 – Peccato per la deviazione che costa il pareggio: involontaria, senza dubbio, ma troppo ingenua per un difensore della sua esperienza. Esperienza che fino a quel momento aveva messo egregiamente al servizio della squadra, con personalità, energia e generosità, andando pure vicino al gol in una delle sue non rare sortite offensive.
Soriano 5,5 – Nessun acuto pur nella posizione preferita, da interno di centrocampo con libertà di avanzare sulla trequarti. Certo, il primo tempo è di buona qualità, favorito dalla mezzora abbondante trascorsa in superiorità numerica. Ma poi la lucidità si offusca, il baricentro si abbassa e lui non trova più compagni da ispirare, forse perché è lui stesso poco ispirato.
Schouten 6 – Un calcolatore nato: gestisce come meglio non potrebbe le situazioni ordinarie e disbriga il lavoro più difficile con grande raziocinio.
Dominguez 6 – Il sosia tattico di Schouten con più aggressività. Al 74′ Mihajlovic lo sottrae alla lotta per inserire Barrow, sperando di dare un messaggio arrembante alla squadra: speranza vana.
Cambiaso 6 – Discreto esordio da titolare contro una freccia come Lazzari: la palla al piede la gestisce sempre con grande attenzione, pur con qualche leziosità di troppo. Dimostra però di meritarsi un posto tra le prime scelte anche per il futuro.

Sansone 5,5 – Guadagna il calcio di rigore che spiana (almeno in teoria) la partita. Poi però si divora una ghiotta occasione per raddoppiare, dimostrando che le doti del bomber non gli appartengono.
Arnautovic 6 – Rigore realizzato con ineccepibile sicurezza. Sgomita e si innervosisce, forse un po’ troppo (e infatti viene ammonito). Dopodiché non trova più la via della porta, schiacciato in mezzo alle maglie laziali, dove comunque la sua stazza avrebbe potuto farsi maggior giustizia.

Bonifazi (1′ st) 5,5 – Disputa tutta la ripresa per effetto dell’espulsione di Soumaoro. Tiene in gioco Immobile e dunque si rende correo della sconfitta. Peccato, perché l’impatto sulla partita era stato di grande applicazione (vedasi sapiente spallata a Zaccagni su un difficile disimpegno in area).
Aebischer (20′ st) 5,5 – Difficile capire il peso specifico di questo svizzero ormai costantemente utilizzato come rincalzo. Di sicuro il suo ingresso non risolleva la squadra, anzi…
Kasius (20′ st) 6 – Entra insieme ad Aebischer e la Lazio ribalta il punteggio. Coincidenza sfortunata, ma non provocata. Qualche buona incursione, ma con pochissima assistenza da parte dei compagni.
Barrow (29′ st) s.v. – Un quarto d’ora per cercare di ribaltare le sorti della partita partorisce solo due tiri fuori misura.
Vignato (41′ st) s.v. – Il suo ingresso in campo a cinque minuti dalla fine è più un messaggio lanciato all’ormai separato in casa Orsolini che una speranza di rimediare il 2-1 della Lazio.

Mihajlovic 5,5 – Gestita male la superiorità numerica: la squadra si fa prendere dal nervosismo e, soprattutto, non cerca il raddoppio che avrebbe messo in cassaforte la partita, mostrandosi rinunciataria persino dopo il pareggio della Lazio. Solo il 2-1 sembra risvegliare gli animi, segno che forse la truppa era andata a Roma per sopravvivere ma non per vincere.

Arbitro Massimi e assistenti 7 – Direttore di gara bravo e coraggioso nonostante la pressione degli oltre 40 mila dell’Olimpico, col prezioso supporto di Ghersini al VAR (decisivo in occasione del rosso a Maximiano): tanta personalità, zero errori. Chapeau.

Luca Baccolini

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