Barrow, Orsolini e Soriano: da Palacio ad Arnautovic come riferimento offensivo, notate la differenza?

Barrow, Orsolini e Soriano: da Palacio ad Arnautovic come riferimento offensivo, notate la differenza?

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In questi giorni ci si chiede perché le prestazioni dei nostri due esterni titolari, Barrow e Orsolini, siano così deludenti. Forse una parziale verità può esserci e tento di spiegarla allegando le heatmap dei due calciatori in questione: sono quelle relative alle gare contro il Genoa della passata stagione e di martedì scorso, quindi la prima con Palacio e la seconda con Arnautovic come come riferimento offensivo.

Naturalmente lungi dall’essere un’analisi definitiva, perché si tratta solo di due partite, anche se comunque disputate contro lo stesso avversario che, pur avendo cambiato schema difensivo, non ha mutato il suo modo di giocare: chiusura e ripartenza.

Possiamo constatare come il raggio d’azione di entrambi i nostri esterni fosse più ampio e più profondo con Palacio. Invece con Arnautovic, oltre a non entrare praticamente mai in area, non lasciano mai la loro zona di competenza.

In questa stagione lo schema di Mihajlovic prevede meno – se non zero – rotazioni offensive, che al contrario erano il vero plus del gioco precedente: si predilige una manovra praticamente tutta appoggiata sulla figura di Arnautovic.

Barrow con Palacio (a sinistra) e Barrow con Arnautovic (a destra)

Orsolini con Palacio (a sinistra) e Orsolini con Arnautovic (a destra)

Anche le heatmap di Soriano sono cambiate in maniera significativa, testimoniando come tutto il fronte offensivo stia cercando nuovi assetti.

Soriano con Palacio (a sinistra) e Soriano con Arnautovic (a destra)

Altra considerazione: le posizioni in campo dei calciatori presi in considerazione sono anche più ‘basse’, denotando come la nuova fase difensiva della squadra, passata da uomo contro uomo a zona, costringa tutti gli undici a stazionare mediamente più sottopalla: anche questo potrebbe influire nella prestazione dei giocatori d’attacco, in quanto hanno più campo da risalire dopo la riconquista del pallone.

Ora, cosa sia meglio lo impareremo, però bisogna concedere a Barrow, Orsolini e Soriano il tempo per trovare i giusti movimenti. Intanto potrebbero almeno offrire prestazioni di sicuro più ‘ordinate’ in appoggio e in disimpegno, caratteristiche che esulano dalle sfumature del loro utilizzo, rendendosi comunque utili alla causa anche quando le condizioni di forma psicofisica non sono ancora eccellenti.

Tosco – www.madeinbo.tv

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