07/11/2025
Nicola Tagliavini
OneFootball, Made in BO

Bologna-Brann 0-0: il Tosco l’ha vista così…

Tempo di Lettura: 2 minuti

Innanzitutto spendo una parola per il Dall’Ara di ieri sera: un pubblico meraviglioso, come raramente ho visto (e lo stadio lo frequento da oltre mezzo secolo), che si è fatto sentire in maniera costante, incessante, accompagnando quella che è stata una prova di grande cuore del Bologna. Complimenti a tutti i presenti!

Sulla squadra c’è poco da dire: commovente per l’impegno, se si pensa a quante partite si vedono in cui i giocatori (anche per i tanti, troppi impegni ravvicinati) vanno in gestione. Ieri sera i calciatori del Bologna non hanno pensato a nient’altro che a vincere quella gara, anche in inferiorità numerica.

Alla fine le facce erano dispiaciute, i ragazzi avrebbero giocato ancora un’ora pur di fare bottino pieno. Immagino, invece, che lo staff di Italiano abbia comunque gradito il triplice fischio, perché adesso dovrà fare i conti con quanti hanno speso tutto, con chi ha speso tanto e con chi, invece, potrà fare un ultimo sforzo prima della sosta per le Nazionali che allenterà, almeno per un po’, il ritmo partite-allenamento-partite.

A livello tattico, quando il Bologna si è trovato a dover decidere chi togliere per far spazio a Miranda, la scelta è caduta naturalmente su Fabbian: non tanto perché il numero 80 stesse facendo male, quanto per risistemarsi secondo un logico 4-4-1 (diventato poi 4-2-3, per il predominio dei rossoblù).

In alternativa si sarebbe potuto attuare una scelta diversa, meno conservativa e probabilmente più spregiudicata, che provo a spiegare. Non per fare polemica o criticare la scelta di Italiano, ci mancherebbe, ma per puro dibattito (il bello di questo periodo storico è che si può parlare solo di calcio): sacrificare Moro lasciando in campo Fabbian, naturalmente arretrando il suo raggio d’azione.

Fabbian avrebbe certamente fatto palleggiare meno bene il Bologna ma avrebbe dato un’alternativa tattica che invece non avevamo più, e cioè l’inserimento di un centrocampista in area, visti i tanti cross che in effetti poi la squadra ha effettuato.

Probabilmente nello sviluppo il BFC avrebbe dovuto essere più diretto sugli attaccanti, perché il fraseggio di Moro sarebbe venuto meno, ma una volta conquistata la metà campo avversaria Fabbian sarebbe stato un’arma fisicamente più performante per colpire o spizzare di testa, consentendo ai compagni di muoversi alle sue spalle. E anche nei calci piazzati avrebbe potuto far valere la sua notevole fisicità.

Per come si è sviluppata la gara, forse la scelta avrebbe pagato, ma la vera domanda che mi sono posto è: senza il palleggio di Moro, che ha sgravato Ferguson da eccessiva pressione, il Bologna avrebbe poi preso in mano così saldamente il match? Il bello del senno di poi…

Adesso testa al Napoli, senza paura (se hanno visto la partita ieri sera, e l’hanno vista, di certo la paura ce l’avranno più loro…) ma sapendo che alcuni calciatori potranno essere un po’ sulle gambe soprattutto nei primi minuti. Poi, col passare del tempo, paradossalmente le energie arrivano: quando si giocano tante gare ravvicinate i minuti più duri sono i primi e gli ultimi: i primi perché fatichi a ritrovare la gamba, gli ultimi perché sopraggiunge la stanchezza.

Ma di alternative fresche ce ne sono e fortunatamente gli imprescindibili, in un gruppo così valido e variegato, sono pochi.

Tosco – Canale 88

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Foto: bolognafc.it

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