02/12/2025
Nicola Tagliavini
OneFootball, Made in BO

Bologna-Cremonese 1-3: il Tosco l’ha vista così…

Tempo di Lettura: 3 minuti

Ci sono partite in cui non si riescono a trovare le contromisure per venire a capo di situazioni complicate. In molti hanno ricordato la gara della passata stagione sempre al Dall’Ara e sempre in dicembre contro il Verona, ma a mio avviso c’è un bel po’ di differenza: allora il Bologna passò in vantaggio, poi regalò due gol sciocchi agli avversari, Pobega si fece espellere da un fin troppo zelante Ayroldi e la gara venne persa malamente con non pochi rimpianti e perché no recriminazioni per decisioni arbitrali avverse.

Ieri sera tutt’altra cosa: il Bologna è andato sotto dopo che alcuni campanelli d’allarme erano già suonati, e una Cremonese sempre molto dentro al match da un punto di vista tattico e mentale non ci ha mai permesso di rientrare veramente in partita. Quindi, rispetto alla gara presa dello scorso campionato presa come esempio, niente alibi.

Il BFC è sembrato privo delle solite energie (ci sta, dopo dodici risultati positivi) soprattutto nella fase di pressing, cioè laddove diventa invece necessario essere al top per evitare che gli avversari possano avere il tempo per la giocata e, nel caso specifico, l’imbucata. Non a caso il gol che ha aperto la scatola difensiva dei rossoblù è partito dall’infilata di un difensore centrale (Bianchetti) direttamente verso Payero, che si è così trovato a tu per tu con Ravaglia.

Il secondo gol è invece nato da un errore tecnico di Casale, che con quel colpo di testa ‘a mezza via’ ha permesso a Bonazzoli di anticipare Moro (comunque statico e poco reattivo) per poi infilare un pallone comodo a Vardy.

Insomma, tante indecisioni che sono proseguite nella ripresa, come dimostra la terza rete incassata: non Casale ma il ben più solido Heggem ha commesso un errore in compartecipazione con Ravaglia, e lì si è chiusa la questione. Era infatti evidente a tutti che anche continuando a giocare fino a mezzanotte il risultato non sarebbe cambiato.

Fermarsi sui singoli ha poco senso analizzando un match in cui tutti, chi più e chi meno, hanno giocato male, ma mi preme mettere giù un paio di attenuanti per un calciatore come Casale.

Quando è stato acquistato da Sartori le sue caratteristiche erano già evidenti: centrale maturo di 26 anni abituato alla difesa in linea di Sarri dove il riferimento è il pallone e non l’uomo, fisico imponente ma proprio per questo poco adatto al recupero difensivo una volta saltato (e nell’uomo contro uomo capita di essere saltati), buone doti di applicazione mentale e piedi mediamente educati ma non di più.

Dunque un giocatore più adatto ad una retroguardia come quella dell’Udinese o proprio della Cremonese. O, se volessimo trovare una linea a quattro, a quella del Sassuolo di Grosso o appunto della Lazio di Sarri. E allora perché Sartori ha deciso di portarlo a Bologna, conoscendo bene la proposta calcistica di mister Italiano?

Perché vedete, a volte prima di giudicare qualcuno bisognerebbe sempre chiedersi che tipo di calciatore è, come veniva impiegato quando ha fatto bene e così via. Per me, nel caso specifico, Sartori non ha acquistato il profilo più adatto per Italiano: probabilmente ha pensato che il ragazzo, per esperienza e applicazione, potesse adattarsi ad un gioco diverso, ma ad oggi non è andata così. Naturalmente gli stolti faranno il solito giochino del confronto con Bigon, mentre quelli un filino più intelligenti tenteranno di capire il mio ragionamento: Sartori raramente sbaglia un acquisto, rarissimamente un difensore, ma il dono dell’infallibilità non è di noi umani.

Infine due parole su Ravaglia, pure lui molto criticato ieri sera. Intanto nel calcio, quando un uomo si presenta solo davanti al portiere con tutto il tempo per decidere cosa fare, solitamente si prende gol. E riguardo alla terza rete, invece, siamo sicuri che la colpa sia sua e non anche di Heggem, che si fa anticipare come un ‘Casale’ qualsiasi?

Già dimenticato quanto fatto da Federico a Udine e poi in casa contro il Salisburgo? La memoria nel calcio è incredibilmente corta…

Tosco – Canale 88

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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