Bologna-Hellas Verona 1-1: il Tosco l'ha vista così...

Bologna-Hellas Verona 1-1: il Tosco l’ha vista così…

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Qualche gentile lettore, durante la scorsa stagione, ha sottolineato come fossero più interessanti le mie considerazioni tecnico-tattiche piuttosto che le critiche che portavo alla ‘svolta ideologica’ del gioco di Mihajlovic. Credo che oggi si possa capire meglio quali fossero le mie intenzioni: avevo intravisto, anche quando una parvenza di risultati sembrava sorridere alla squadra, che la proposta calcistica fosse non solo modesta ma addirittura povera, nonostante la tanto acclamata punta da «non ci vuole un ingegnere nucleare».

Sull’ingegnere nucleare Sinisa non solo si è appoggiato, ma ha proprio delegato ad esso tutto il lavoro offensivo, in una sorta di ‘pigrizia concettuale’ che, se non fosse per le smisurate volte in cui ha dimostrato attaccamento al suo mestiere, ti farebbe quasi pensare che il mister alleni tanto per fare. Per fortuna non è cosi: si è semplicemente consegnato ai senatori, come da me ampiamente sottolineato l’anno passato (c’è chi non credeva a tale narrazione, ma se permettete dentro Casteldebole qualcuno lo conosco anch’io…), e adesso è prigioniero volontario dei suoi pretoriani.

Tatticamente è stata abbandonata anche l’idea di una prima costruzione, almeno basica (Skorupski-Medel), per lasciare nei ‘sapienti’ piedi del portiere polacco la picconata in avanti per il povero Arnautovic, il quale è vittima e carnefice di questa involuzione tattica e della mancanza di principi di gioco: chi mi legge da un po’, magari scevro da antipatie soggettive, sa che lo vado dicendo da quando un effimero sesto posto in coabitazione con la Fiorentina (dopo aver battuto non si sa come la Roma) aveva fatto pensare a tanti che la svolta tattica fosse la vera panacea. No, era pastura per cavedani.

A parziale consolazione, posso ricordare ai nostalgici del dio risultato che la prima in casa dello scorso campionato (4-1-4-1 lo schema ma già coi prodromi della zona e delle palle lunghe per Marko) fu giocata se possibile ancora peggio dal Bologna, contro una Salernitana ben più debole del Verona di ieri sera (che nonostante la rosa smembrata è comunque una squadra seria): doppietta di De Silvestri su due piazzati, evento più unico che raro.

Chi oggi invoca i gol di Hickey o di Theate dovrebbe darsi una registrata: i gol arrivano tramite il gioco e infatti, nell’unica azione sviluppata in una certa maniera, come d’incanto abbiamo segnato. Le reti dei difensori vanno sempre prese come colpi di fortuna, cose che nel calcio capitano ma su cui non puoi fare affidamento.

Ho tentato di parlare di tattica, mi sono sforzato, ma quando la proposta calcistica è di questo livello anche al sottoscritto mancano gli argomenti. Oltre agli spioventi per Arnautovic e all’andare a rimbalzo sulla seconda palla, io non ho visto altro: a quel punto, se entri in possesso provi una trama offensiva (il più delle volte scontata e lenta perché nell’attendere l’esito del rimbalzo i calciatori lontani dal contrasto solitamente restano sulle posizioni), occasionale in quanto arrivata da una riconquista 50 e 50, oppure scappi all’indietro e ti ricompatti in difesa posizionale, per poi ricominciare quella roba lì.

Se questo è calcio allora va bene tutto, ma fatico a descrivere e a dilungarmi.

Ultima annotazione: sono certo che i ‘soliti’ risultati arriveranno perché Mihajlovic, nonostante tutto, ha esperienza e capacità per gestire un gruppo da lui formato. Sul come arriveranno ormai mi sono rassegnato: Sinisa non tornerà sui suoi passi e ad oggi lo capisco, visto quanto si è speso per giustificare lo scempio della passata stagione, ma alla fine contano solo i punti e quelli più o meno arriveranno. La squadra, infatti, non è così orrenda come invece è orrendo il gioco che esprime.

Tosco – www.madeinbo.tv

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Foto: bolognafc.it