Bologna-Milan 1-2: il Tosco l'ha vista così...

Bologna-Milan 1-2: il Tosco l’ha vista così…

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Succedono cose strane nel calcio: una squadra è all’ipotetica ricerca di un elemento che possa giocare al centro dell’attacco e, nel frattempo, l’unico capace di interpretare al meglio quel ruolo viene tenuto in panchina da tre partite, dopo averlo impiegato senza soluzione di continuità quando le gare si giocavano ogni tre giorni.

Ma le bizzarrie non sono finite: il posto dell’unico capace di giocare al centro dell’attacco viene occupato da un giovane virgulto che, al contrario, le cose migliori le ha fatte sulla fascia sinistra, mentre nel mezzo sembra proprio non capirci niente, almeno per ora.

Ancora: per rimpiazzare colui che è stato spostato al centro dell’attacco, viene utilizzato un calciatore che, seppur motivato dalle migliori intenzioni, sta faticando e non poco a ritrovare la verve di ormai troppi mesi fa.

In concreto, la pezza è peggio del buco: regalare due giocatori agli avversari (uno in panchina, l’altro fuori ruolo) non mi sembra una genialata!

Non a caso ieri, appena è entrato Palacio (il giocatore più bravo, tenuto chissà perché a sedere), lo stesso ha condotto palla come Barrow non avrebbe saputo fare e ha trovato facilmente Skov Olsen, generando il gol che ha riaperto la partita.

Poi si potrà ribattere: se Barrow non lo provi, come fai a capire se può essere la punta che tanto ci manca? E se non dai continuità a Sansone, come fa a ritrovare la forma? Tutto vero, ma forse farlo in una situazione di classifica più consolidata sarebbe stato meglio, visto che ad oggi gli uomini per giocare ‘all’antica’ li hai.

Altra anomalia, ed è la seconda in due match, la posizione di partenza sul pressing: già a Torino contro la Juventus, Mihajlovic in conferenza stampa disse che gli accoppiamenti di Svanberg e Schouten furono sbagliati; ieri è successa la stessa cosa, anche se il mister rossoblù in questa occasione non l’ha rilevato.

Dominguez ballava fra Tomori e Calabria, trovandosi in una posizione troppo alta rispetto a Soriano che invece, occupandosi di Kessie, lavorava su una porzione di campo più bassa: questo ha portato l’argentino a stancarsi in una mansione a lui meno congeniale.

Soriano avrebbe certamente svolto meglio il compito di pressione più alta, avendo più gamba e maggiori capacità intuitive. In caso di recupero palla, trovandosi più vicino alla porta avversaria, avrebbe potuto sfruttare meglio le occasioni da gol, viste le sue capacità sottoporta (diverse da quelle di Dominguez, che infatti ha fallito l’occasione dell’1-1). Dettagli? Forse.

Però è opportuno sottolineare come la guida tecnica del Bologna sembra aver intrapreso una strada che fatico a capire: non solo negli uomini schierati in partenza (regalare Palacio, ripeto, mi sembra una follia: è il calciatore che meglio fa girare la squadra, in assoluto), ma anche nella preparazione delle partite.

Gli esperimenti in corsa, a meno che non siano necessari per eventuali assenze, infortuni, cali di forma improvvisi ecc., sarebbe opportuno farli in momenti meno delicati, con una classifica diversa.

Rimettere le cose in ordine potrebbe essere il miglior acquisto del mercato di gennaio, visto che al netto di queste mie considerazioni, assolutamente opinabili, anche ieri la squadra ha dato segnali confortanti per qualità di gioco e capacità di reazione allo svantaggio.

Tosco – www.madeinbo.tv

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