Fiorentina-Bologna 0-0 (5-4 d.c.r.): il Tosco l'ha vista così...

Fiorentina-Bologna 0-0 (5-4 d.c.r.): il Tosco l’ha vista così…

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Chi vince ha (quasi) sempre ragione: recita così un antico adagio pallonaro, e come tutte le frasi fatte può essere confutabile fino alla prossima occasione. E comunque fra un giorno, per fortuna o per disdetta, si parlerà d’altro.

La Fiorentina di Italiano ha ragione per la seconda volta di fila del Bologna di Motta, ma è la seconda volta che il risultato sembra più figlio del fato che non dei meriti: certo, i giocatori viola sono encomiabili per coraggio e abnegazione, pressano di continuo, stanno sempre sul pezzo, ma in quanto a prestazioni tecniche sono in totale regressione rispetto alla stagione scorsa e a quella antecedente.

Complice qualche assenza in avanti, mister Italiano opta per una difesa a tre e la doppia punta, concedendo di fatto il possesso e il dominio agli avversari lavorando solo di nervi e pressing; il Bologna, di contro, non si scompone mai, attua il suo gioco indipendentemente da chi si trova di fronte e da come si schiera, e offre un ulteriore saggio di quanto bello possa essere il suo calcio totale, fraseggiato e, nel caso di ieri sera, anche particolarmente ispirato in zona rifinitura (meno in fase realizzativa).

Per 75 minuti i rossoblù dominano la gara, ma paradossalmente l’infortunio di Beltran obbliga Italiano a sistemare meglio la sua Fiorentina, con un centrocampista in più e Bonaventura in appoggio a Nzola: in mediana le cose si equilibrano, la partita si sporca e si mette nelle corde dei viola, così da arrivare prima ai supplementari e poi ai rigori.

In buona sostanza il Bologna gioca, conclude, colpisce tre legni e sacramenta; la Fiorentina pressa, si difende, mette solo palloni in area anche dai falli laterali perché la manovra è quel che è, ma alla fine il turno lo supera: è il bello (o il brutto) degli scontri diretti e del calcio, che sicuramente è sport poco meritocratico e per questo molto amato perché possono vincere anche i meno bravi.

Sento parlare di Bologna uscito a testa alta, di tifosi orgogliosi della squadra e altre di queste frasi fatte. Bene, a mio avviso non c’era bisogno del match di ieri per arrivare a queste conclusioni: il ciclo aperto da Motta è così da subito per serietà, impegno nel lavoro, rispetto dei ruoli e delle gerarchie, e per la filosofia di un calcio nuovo, moderno, associativo e inclusivo.

La partita di ieri è stata solo una tappa, avanti con la prossima.

Tosco – www.madeinbo.tv

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Foto: Getty Images (via OneFootball)