Il primo della classe

Il primo della classe

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Anche a Salerno il Bologna di Thiago Motta ha dimostrato di giocare un calcio ambizioso e soprattutto di avere una grande personalità; non tanto per aver recuperato due volte dallo svantaggio, quanto perché la squadra va sempre in campo con l’intenzione di tenere il pallino gioco in mano per ritmi e tempi, attraverso il palleggio sia in prima costruzione che nella metà campo avversaria.

Strano che una parte di opinione pubblica, drogata da chi blatera d’Europa, non riconosca che il campionato del BFC sia di un discreto livello, e se ci si ricorda anche delle difficoltà iniziali nel dover sostituire l’allenatore ha quasi del clamoroso. Stare vicino alle contendenti per le coppe europee, nel caso, è un merito di questo allenatore: non siamo certo lì per il valore della rosa, interessante ma ampiamente al di sotto di quelle delle vere competitor per un piazzamento tra le prime sette.

Dimenticare che tra il Bologna e le squadre che si giocano un accesso alle coppe c’è una differenza di almeno due centinaia di milioni di euro è fare cattiva informazione; a vantaggio di chi è facile da capire, ve ne accorgerete appena la ‘sbornia’ europea sarà svanita, come logico: Saputo ‘plumone’, mancanza di ambizioni, salto di qualità e tutto l’armamentario, il cicaleccio, il pettegolezzo della stampa è pronto ad essere (ri)tirato fuori dal cassetto.

Ma nel concreto, su 8 gare del girone di ritorno ne sono state vinte la metà, con 2 pareggi e 2 sconfitte, media 1,75; nel girone d’andata furono 17 punti in 13 partite, media 1,30; se infine prendiamo in esame tutto il periodo da quando Motta è alla guida dei rossoblù, 31 punti in 21 partite, media 1,47. Considerando che il mister è arrivato ereditando una squadra che giocava un calcio approssimativo (non mi soffermo sui motivi più volte enunciati), a me sembra un percorso del tutto positivo.

Allora perché ci sono tante critiche nei confronti di Thiago? Perché tutti i primi della classe, i cosiddetti ‘secchioni’, stanno tremendamente sui coglioni.

L’affare Arnautovic è solo il pretesto per criticarlo, perché a livello di rilancio di calciatori che avevano rendimenti insufficienti (Soriano, Sansone, Barrow, Orsolini, Schouten, Soumaoro, Aebisher), valorizzazione dei nuovi (Posch, Ferguson, Cambiaso, Sosa, Kyriakopoulos, Moro, Zirkzee), produzione punti e qualità del gioco, Motta non è contestabile: chi lo fa ha solo voglia di contestarlo, perché come tutti i più bravi sta incredibilmente sulle palle!

Ammetto che sta poco simpatico anche al sottoscritto, perché almeno all’apparenza ha l’aria di chi ‘sa tutto lui’, ma a differenza di altri io non lo critico semplicemente perché tifo Bologna, e il Bologna oggi è una squadra molto migliore di prima che il signor Thiago Motta arrivasse. Ma molto!

Di Arnautovic, di Medel, di chi gioca e di chi non gioca me ne sbatto: la squadra è bella, propone un bel calcio e fa punti. La classifica è quella giusta, la valorizzazione dell’organico è lì in bella vista, il resto sono solo chiacchiere di chi col calcio c’entra poco. O ne capisce poco.

Tosco – www.madeinbo.tv

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Foto: bolognafc.it