Napoli-Bologna 1-2: il Tosco l'ha vista così...

Napoli-Bologna 1-2: il Tosco l’ha vista così…

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Quando meno te l’aspetti succede sempre qualcosa, nella vita così come nel calcio.

Ma è il gioco più bello del mondo proprio per questo: la scorsa stagione, ad esempio, in tanti auspicavamo di fare punti contro Spal e Frosinone, perché la trasferta di Milano contro l’Inter sarebbe stata proibitiva, e infatti i tre punti li abbiamo presi solo a San Siro. Quest’anno gli stessi discorsi: bisogna battere il Parma perché sarà pressoché impossibile tornare dalla trasferta di Napoli con dei punti. Infatti…

Fare i pronostici nel calcio è come parlare del tempo: conta niente.

Conta invece quanto messo in campo da un Bologna insolitamente contratto in partenza che si è poi sciolto nella ripresa.

Non credo sia stato solo il cambio Skov Olsen-Orsolini ad incidere sulla metamorfosi dei rossoblù, ma proprio un atteggiamento diverso: difesa più alta, distanze accorciate, maggior pressione sui portatori di palla avversari, ed ecco che ‒ non a caso ‒ è arrivata la vittoria di prestigio che forse consentirà al Bologna di svoltare la stagione, come lo fu la vittoria del Meazza sponda nerazzurra.

La formazione iniziale ha visto qualche novità che non si è poi rilevata tale, perché la posizione di Denswil è stata tanto ibrida quanto logica, viste le attitudini del difensore olandese, mentre Dzemaili sottopunta non è al 100% una novità ma certamente lo svizzero non copre il ruolo come Soriano, la cui assenza si nota proprio quando non si riesce a raccordare il gioco in fase di uscita dalla linea difensiva alla fase di seconda costruzione.

Durante la ripresa, l’arretramento del capitano in un ruolo più di copertura e con meno metri quadrati da coprire, ha poi permesso alla squadra di migliorare in palleggio e in corsa. Anche grazie all’inserimento di Svanberg, più abile nel risalire il campo palla al piede rispetto a Blerim e al claudicante Medel.

Come accaduto spesso, anche al San Paolo il Bologna ha creato le migliori opportunità sulla fascia sinistra: Palacio e Sansone, con l’appoggio di Svanberg, hanno generato quella superiorità numerica utile per arrivare al tiro o al cross, come in occasione del pareggio, mentre dal lato destro non darei così tante colpe ad Orsolini: il numero 7 ha avuto l’ingrato compito di isolarsi in uno contro uno (o, per meglio dire, uno contro tutti), trovando pochi compagni a sostegno ed esponendosi a critiche impietose.

Al buon ‘Orso’ si chiede sempre e solo la giocata, il colpo del campione, se fa altro non va bene: ok che è un elemento importante ma non è un campione, è un buon giocatore che se trova la giocata sa spesso capitalizzarla con assist o arrivando al gol, altrimenti fa ciò che fanno gli altri.

In conclusione, ci siamo portati a casa un risultato che ci rimette in una posizione di classifica più consona a quanto visto in questo scorcio di campionato: una squadra sempre ben organizzata, con un tasso tecnico offensivo e una qualità più che discreta per vivere una stagione tranquilla.

Le dolorosissime sconfitte casalinghe contro Roma e Inter, arrivate immeritatamente a tempo ormai scaduto, le abbiamo recuperate con questa balsamica vittoria in terra partenopea.

Tosco

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