Un Bologna convincente e a tratti commovente, che sia la base per un campionato diverso dagli ultimi

Un Bologna convincente e a tratti commovente, che sia la base per un campionato diverso dagli ultimi

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Difficile fare considerazioni tecniche e tattiche quando le gare subiscono tali variazioni: a Udine superiorità numerica per sessanta minuti, ieri inferiorità (ad un tratto persino doppia) per settanta. Quali considerazioni possono essere logiche?

E allora, concentrandosi sui venti minuti giocati in parità, bisogna sottolineare come il Bologna abbia approcciato bene la gara, così come le ultime tre giocate con questo nuovo atteggiamento: compatti sotto la linea della palla ma altrettanto quando la stessa viene recuperata, palleggiando con grande sicurezza nella metà campo avversaria. Niente di nuovo, per carità, ma comunque tutto ben fatto: per coloro che amano i numeri, decifrabile con un 5-3-1-1 in fase di non possesso e un 3-4-2-1 in fase di possesso.

Poi arrivano gli episodi che determinano: sulla prima rete le responsabilità di Soumaoro sono evidenti, vista la facilità con cui si perde Rafael Leao, poi la sfortuna ci mette del suo con la deviazione di Medel che scagiona Skorupski, mentre sull’espulsione ritengo la decisione arbitrale ingiusta, non essendo certa per Krunic la possibilità di arrivare su quel pallone.

Ma le prodezze di Valeri vanno oltre: mancata espulsione di Tonali per manata volontaria e fallo fischiato ad un altro giocatore per non espellere il già ammonito Saelemaekers: ci vuole classe!

Dopo una battaglia così, restano i feriti da raccogliere, che condizioneranno anche il prossimo match: Soumaoro e Soriano non saranno a Napoli, e le condizioni di alcuni calciatori andranno valutate nelle prossime ore.

Ma il Bologna di ieri sera ha ritrovato un calciatore in più e la conferma di un secondo almeno da rotazione: Schouten (dal sottoscritto sempre molto criticato) è stato autore di un’ottima prova, e Binks è entrato subito nel vivo del gioco battagliando senza timori.

Vorrei sottolineare anche le prove di De Silvestri e Arnautovic, due leoni che hanno ruggito in faccia al Milan e al signor Valeri: non è bastato, ma hanno mostrato l’orgoglio di una squadra che spero in futuro vorrà schiumare rabbia e non lasciare questa bella prestazione fine a se stessa. Una sconfitta così dolorosa può infatti diventare la base su cui costruire un campionato diverso dagli ultimi, e non rimanere solo uno sfortunato episodio da derubricare come i tanti k.o. arrivati immeritatamente, altrimenti utili per piangersi addosso.

Al di là dei moduli conta l’atteggiamento. E ieri quello dei rossoblù è stato convincente, in certi momenti persino commovente.

Tosco – www.madeinbo.tv

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