Una proposta calcistica obsoleta e che non porta a subire di meno: ridatemi il Bologna che cercava di fare un gol in più degli avversari

Una proposta calcistica obsoleta e che non porta a subire di meno: ridatemi il Bologna che cercava di fare un gol in più degli avversari

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Chi mi segue da tempo sa che amo le squadre che tentano di giocare un calcio attivo e non reattivo, d’attacco e non difensivo, tanto per semplificare il concetto: ho adorato il Bologna di Mihajlovic, quello che cercava – anche senza riuscirci – di segnare un gol in più degli avversari; questo invece non lo comprendo, non riesco a capire cosa vuole fare!

La gara contro il Milan mi aveva illuso: avendo visto tutta quella rabbia e quell’intensità, ho sperato che la squadra fosse diventata ‘tripallica’, tanto da farmela comunque andar bene. Ma così non è stato: ieri ho rivisto il Bologna delle altre partite di questa stagione, che non mi convince in niente.

Siamo passati da tutti all’attacco a tutti in difesa, da pressare sempre in avanti a scappare subito indietro, da giocare con quattro attaccanti a schierarne due quando va bene: abbiamo per caso cambiato allenatore a nostra insaputa?

Probabilmente il modo in cui Sinisa chiedeva ai suoi calciatori di interpretare le partite la scorsa stagione non era più applicabile (per la pochezza dei 41 punti finali che ha mandato tutti in tilt, inclusa la dirigenza), ma passare all’opposto mi sembra un filino esagerato: come se De Zerbi rinunciasse al suo credo fatto di possesso e costruzione bassa per passare all’idea di calcio di Castori…

Siamo passati, dicevo, dal tutti all’attacco con un pressing esasperato, o addirittura disordinato per eccesso di foga, al tutti sotto la linea del pallone a guardare gli avversari fraseggiare finché questi non arrivano al tiro, o sperando che perdano palla da soli, lavorando solo sulle traiettorie e raramente sull’uomo; quando riconquistiamo il possesso dobbiamo risalire ‘chilometri’ di campo e necessitiamo di tanto palleggio, perché soltanto Barrow dà la profondità necessaria per essere eventualmente pericolosi in ripartenza, anche in presenza di Arnautovic.

Insomma, una proposta calcistica vecchia, sorpassata, comoda solo per far dire ad alcuni giocatori che loro adesso di divertono e si trovano bene in campo: le ultime dichiarazioni sono tutte indirizzate a sottolineare la compattezza raggiunta con questo nuovo assetto. Sai che compattezza, prendiamo sempre la solita sbaraccata di gol e in più giochiamo un calcio obsoleto…

Cosa poteva fare Mihajlovic, dopo che il piano partita era già saltato al 18′, almeno nella ripresa? Poteva togliere Mbaye (non stava demeritando più di altri, ma per un discorso tattico), inserire Sansone e mettersi 4-2-3-1 con Vignato sotto Barrow, forzando qualche marcatura sugli attaccanti partenopei, tentando di accorciare in avanti e non scappando sempre indietro.

Sarebbe cambiato qualcosa? Probabilmente no, sto parlando di niente.

Ma ormai parlare di niente è lo sport nazionale: pensate che adesso stanno tutti parlando di torti arbitrali, roba vecchia di cinquant’anni…

Tosco – www.madeinbo.tv

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